GUIDA DIVINA
PRIMO CAPITOLO
UTILIZZARE LA NOSTRA FORTUNA
Da un discorso di Sua Divina Grazia
Srila Bhakti Sundar Govinda Dev-Goswami Maharaj
Per la misericordia di Sri Chaitanya Mahaprabhu siamo tutti presenti adesso nel luogo dei Suoi Divertimenti, Sri Nabadwip-Dhama, un luogo davvero di buon auspicio e trascendentale. Mahaprabhu apparve a Sri Mayapur e giocò nelle nove isole di Nabadwip: Antardwip, Simantadwip, Godrumadwip, Madhyadwip, Koladwip, Modadrumadwip e Rtudwip. Queste sono le nove isole e qui ovunque i Divertimenti di Mahaprabhu stanno continuando, sono eterni.
Vrndavan Dasa Thakura disse:
adyapiha caitanya ei saba lila kare
ya’ ra bhagye thake se dekhaye nirantare
Questi Divertimenti di Sri Chaitanya Mahaprabhu stanno continuando, e coloro che sono davvero fortunati possono vederlo attraverso la loro visione trascendentale. Qualsiasi cosa esistente è sempre coperta dall’illusione, Maya, e ai nostri occhi anche Nabadwip-Dhama è coperto da quell’illusione. Ci sono due tipi di Maya: Yogamaya e Mahamaya. Yogamaya nutre sempre il suo Signore, mentre Mahamaya impedisce ad ogni tipo di disturbo di entrare in quel piano. La nostra anima ora è coperta dall’illusione: siamo attratti dalla Chaya-sakti, la potenza-ombra di Krishna, perciò ora viviamo lontano da quel mondo trascendentale. Ma quando Krishna ci concederà la Sua misericordia, Maya rimuoverà l’illusione da noi e così saremo in grado di vedere il trascendentale Dhama, e potremo anche servire in quel luogo. La Maya-sakti è molto pesante per noi perché siamo anime davvero minuscole. Ci attrae sempre attraverso la sua illusione. In un senso questo avviene per la nostra rettificazione, non c’è dubbio, tuttavia non è una posizione felice per le anime condizionate. Ad ogni modo otterremo sollievo da questo ambiente se cercheremo di realizzare qual è la nostra posizione, e che cos’è la coscienza di Krishna. Se agiamo in questo modo, allora, per la misericordia di Krishna e il Suo devoto otterremo la forza per uscire dall’ambiente illusorio e, quando ci proveremo, Krishna ci aiuterà. Questa assistenza ci viene data attraverso i Suoi devoti.
Ogni cosa viene attraverso il canale appropriato. Qualche volta la misericordia scende direttamente dal piano superiore, ma normalmente, o generalmente, viene attraverso il canale stabilito appropriato:
sadhu-sastra-krpaya yadi krsnonmukha haya
sei jiva nistare, maya tahare chadaya
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila 20.120)
La misericordia del sadhu e di Guru ci porta al livello trascendentale. Quando riusciremo a essere stabili in quel piano nella nostra posizione, allora Maya ci lascerà. È necessario cercare di predicare questo tipo di concezione. Tanto più noi stessi possediamo questa chiara visione, tanto più dobbiamo distribuirla e darla ad altri. Ovunque c’è qualche possibilità, dal livello più basso fino al più elevato; ognuno può cercare di dare qualcosa di buono agli altri. La meta della nostra vita è la coscienza di Krishna, la quale viene attraverso il sadhu, Guru e i Vaisnava. Viene dalla loro misericordia attraverso il sincero servizio che rendiamo loro.
Siete fortunati di essere connessi con una tale conoscenza. In un modo o nell’altro, avete fatto qualche esperienza, o ricevuto ispirazione, ed è per questo che siete venuti qui, e state cercando di accrescere il vostro spirito di devozione il più possibile. Molti devoti sono costantemente disturbati da molte cose. Dall’interno di loro stessi sono soggetti a kama, krodha, lobha, moha, mada, matsaryya: lussuria, rabbia, avidità, illusione, follia e gelosia. L’unico modo per essere sollevati da una tale posizione è stato descritto da Srila Rupa Goswami Prabhu:
vaco vegam manasah krodha-vegam
jihva-vegam udaropastha-vegam
etan vegan yo visaheta dhirah
sarvvam apimamprthivimsa sisya
(Sri Upadesamrta
È necessario cercare di controllare queste tendenze all’interno di noi, e questo è possibile solo attraverso il servizio. Quando lo spirito dell’eterno servizio a Krishna si rivelerà nel nostro cuore, allora ogni altra cosa ci lascerà. A quel punto la nostra intenzione sarà sempre diretta solo verso il servizio per Sri Guru-Vaisnava.
Le scritture dicono sadhu-sanga! Un sadhu è colui che è un perfetto servitore. È sempre impegnato nel servizio a Krishna con tutta la sua energia. Colui che non ha desideri per se stesso o per nessuna altra cosa eccetto che per il servizio a Krishna, costui è un vero sadhu. Il Sri Chaitanya-charitamrta dice:
Krishna-bhakta—niskama, ataeva ‘santa’
bhukti-mukti-siddhi-kami—sakali ‘asanta’
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila 19.149)
Asanta significa quelle persone che sono sempre disturbate dall’ambiente illusorio. Ad ogni modo, una persona può automaticamente essere liberata dalle reazioni delle sue cattive attività se riesce a non avere desiderio per la sua propria causa, ma cerca costantemente di rendere un servizio soddisfacente al sadhu, a Guru e ai Vaisnava.
Molti tra i nostri amici sono disturbati dalle loro attività mondane. Ma possono controllarle molto facilmente; il metodo consiste nel cercare molto intensamente ed esclusivamente di impegnare loro stessi nel servizio a Guru e ai Vaisnava. Un tale servizio va direttamente a Krishna. Se provano ad agire in questo modo otterranno sollievo dall’ambiente illusorio. Siamo sempre situati tra la piena speranza e l’assenza di speranza! La speranza viene quando stiamo correggendo noi stessi in linea con il mondo trascendentale, ma quando siamo scollegati da quel livello, allora ci troviamo in una situazione priva di speranza. Quindi è sempre necessario mantenere una connessione con quel livello trascendentale, e se ci proviamo nella linea del servizio otterremo sollievo molto facilmente.
kama esa krodha esa, rajoguna-samudbhavah
maha-sano maha-papma, viddhy enam iha vairinam
(Srimad-Bhagavad-gita 3.37)
Ci sono tre tipi di qualità o modi, influenze della natura (guna) che giocano sempre all’interno del nostro corpo e della nostra mente: sattva-guna, rajo-guna e tamo-guna (virtù, passione e ignoranza). Di questi, qualche volta sattva-guna può dare un buon risultato nella nostra vita di pratica spirituale, ma la vera pratica spirituale è fondamentalmente al di là delle qualità della natura, e quel piano è chiamato nirguna (trascendentale). Krishna consigliò nella Srimad Bhagavad-gita: “Cerca sempre di stare nel livello del nirguna, dove queste tre qualità (sattva-guna, rajo-guna e tamo-guna), non agiscono”. Sattva-guna ci può dare cose auspiciose e può portare la nostra mente ad un livello propizio, ma la coscienza di Krishna è al di là persino di quello. L’attaccamento a Krishna è necessario. Rupa Goswami Prabhu cita:
krsna-bhakti-rasa-bhavita matih
kriyatamyadi kuto ‘pi labhyate
tatra laulyam api mulyam ekalam
janma-koti-sukrtair na labhyate
Un’intensa bramosia è la cosa principale per ottenere quella conoscenza trascendentale. Quando essa si rivelerà pienamente nel nostro cuore, automaticamente ogni altro disturbo ci lascerà, proprio come quando il sole sorge ad oriente, tutta l’oscurità viene dissipata dalla parte di Terra dove ci troviamo. Per cui è necessario per noi avere un desiderio intenso per krsna-bhakti.
Possiamo osservare nei Veda molte varietà di pratiche auspiciose. Il Vedanta, i Purana, le Upanisad ecc… indicano sempre il piano nirguna e cercano di portarci a quel livello. Se non riusciamo a posizionarci sul livello del nirguna non riceveremo il risultato completo. Per cui le nostre attività, la nostra disposizione, ed ogni cosa che sia viddhi o raga, dovrebbero essere sempre tali da cercare di portarci a quel livello più elevato. Ma dobbiamo volerlo, solo allora possiamo andare lì, altrimenti no.
bhukti-mukti-sprha yavat
pisaci hrdi vartate
tavad bhakti-sukhasyatra
katham abhyudayo bhavet
Quando l’attaccamento e l’attrazione per le cose mondane vivono all’interno del nostro cuore sono chiamati pisaci, streghe. Se le streghe ci tengono sotto il loro sortilegio, come può Krsna-bhakti vivere in noi? Srila Rupa Goswami dice che non è possibile. Tuttavia, se cerchiamo con il nostro migliore spirito di servizio di ottenere quella posizione, dobbiamo ottenerla. Può accadere subito, o dopo molto tempo, ma se ci proviamo non possiamo che ottenerla, non c’è dubbio. Questo tentativo è chiamato sadhana. Sadhana è ‘la via verso la meta’. Generalmente il nostro sadhana ci guida al livello più elevato, e ci previene dal cadere al livello più basso. Sravanam-kirttanam, ecc… è bhakti-sadhana, ma altri tipi di sadhana esistono sotto la guida di differenti dipartimenti di conoscenza Vedica come lo yoga-sadhana, il jnana-sadhana, karmma-sadhana ecc… L’intenzione che è dietro a tutti questi differenti tipi di pratiche è di portarci ad una posizione superiore. Ma la posizione più elevata, ed il bisogno di fatto per il nostro supremo, trascendentale beneficio, è solo bhakti-yoga. Senza bhakti-yoga, gli altri tipi di sadhana come bhukti o mukti non possono darci il risultato appropriato. Per cui, se cerchiamo di praticare sravanam, kirttanam, smaranam, vandanam ecc… (i nove tipi di bhakti-sadhana sotto la guida di un vero sadhu), riceveremo il risultato appropriato.
Questo navadha-bhakti-pitha è Nabadwip-Dhama. Ciascuna delle nove isole di Nabadwip ci dà qualche speciale facilitazione nella nostra pratica. Questo posto, Koladwip, è chiamato pada-sevana ksetra, il luogo dove possiamo avere una connessione diretta con Krishna attraverso l’adorazione dei Suoi piedi di loto. Ma se davvero vogliamo questo, allora dovremmo sinceramente cercare di ottenerlo attraverso un esperto; in questo modo possiamo avere facilmente la Sua connessione.
Nelle Scritture possiamo vedere che il devoto di Krishna cerca sempre di soddisfare i devoti. Quella posizione è in assoluto la più elevata, ma attualmente stiamo vivendo in un’altra posizione, che è mano-jagat, che significa il mondo mentale; e quel mondo mentale è maturato da Maya-jagat, l’ambiente illusorio. Per prima cosa dobbiamo cercare di disconnettere noi stessi dal mondo mentale, ed arrenderci completamente a Krishna. Quindi riceveremo il Suo aiuto.
krsna yadi krpa kare kona bhagyavane
guru-antaryami-rupe sikhaya apane
Da Krishna viene l’ispirazione di ottenere il mondo trascendentale. Egli invierà un sadhu, un Guru, un Vaisnava, ed attraverso di lui riceveremo un po’ di luce e forza, e con il suo aiuto facilmente saremo in grado di praticare vita spirituale e raggiungere la nostra destinazione.
Non c’è dubbio che tutti voi qui presenti siete fortunati di avere una connessione con il mondo trascendentale e di avere un forte desiderio. Se così non fosse perché sareste venuti? Dovete cercare di raggiungere quel piano trascendentale attraverso il vostro spirito di servizio, e lo otterrete molto facilmente se ci provate nel modo appropriato. Il modo appropriato è soddisfare Guru e i Vaisnava.
Quando Srila Guru Maharaj fondò la Sri Chaitanya Saraswat Math voleva semplicemente un posto per praticare vita devozionale con solo pochi seguaci. Ma ora è cresciuta grandemente, e giorno per giorno, per aiutare altri, sta diventando ancora più grande. Ma la linea di Srila Guru Maharaj è una linea devozionale davvero esclusiva.
Se vogliamo servire esclusivamente Srila Guru Maharaj senza avere occhi per altro saremo affrancati da tutte le difficoltà. Dobbiamo cercare di servire Gurudeva molto attentamente, perché solo allora otterremo quell’opportunità, altrimenti saremo imbrogliati. Srila Guru Maharaj aveva un cuore davvero semplice. Non voleva imbrogliare nessuno, ed è per questo che non creò molte complicazioni. Nella sua vita egli mostrò solo Krishna e Krsna-bhakti. Anche noi stiamo cercando di procedere nella linea della sua visione, ma se la sua misericordia non agirà dentro di noi, non otterremo nulla di tutto ciò. Per cui, in modo esclusivo, dobbiamo cercare di soddisfare Srila Guru Maharaj. Allora lui sarà davvero felice.
Sotto la guida della nostra mente possiamo provare a fare molte cose, ma quella non è vera bhakti. La nostra mente va sempre di qui e di là. La mente volubile e folle può fare qualsiasi cosa, ma da ciò non sempre risulterà un buon risultato. Se facciamo cose buone, allora riceveremo un buon risultato, altrimenti, se agiamo in malo modo, riceveremo un cattivo risultato; questa è la nostra posizione. Verremo affrancati dall’ambiente illusorio solamente se in modo esclusivo cerchiamo di seguire il nostro Gurudeva. Molte persone possono dire molte cose, e anche gli sastra sono talmente vasti! Non c’è dubbio che tutte le Scritture siano colme di conoscenza, ma sono così vaste che non possiamo scoprire da lì che cosa è buono per noi. Ma il sadhu, Guru e i Vaisnava cercano semplicemente di soddisfare Krishna, e se li seguiamo, molto facilmente otterremo il pieno risultato di tutti i consigli scritturali. Quindi dovremmo cercare di procedere in modo semplice. Anche Mahaprabhu ci ha istruito dicendo che non è necessario fare molte cose: solo cantare Hare Krishna, impegnarsi in Vaisnava-seva e fare Prasada-seva:
sadhu-sanga, nama-kirttana, bhagavat-sravana
mathura-vasa, sri-murttira sraddhaya sevana
sakala-sadhana-srestha ei panca anga
krsna-prema janmaya ei pancera alpa sanga
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila 22.128-129)
Cerca di soddisfare i servitori di Krishna e otterrai facilmente il risultato, Krsna-prema, attraverso di loro. Questo sentiero è molto semplice: canta il Mahamantra Hare Krishna ed impegnati nel Vaisnava-seva. Non guardare a destra e a manca, ma presta la tua attenzione solo al servizio di Gurudeva e dei Vaisnava, e ciò ti sarà d’aiuto.
Devoto: In Occidente, una delle domande più comuni che i devoti chiedono è in che modo possono avere un servizio che li connetta. Che servizio possono fare? Noi diciamo loro che possono aiutare la Math (la Missione) in vari modi e servire con qualche donazione ed in questo modo impegnare loro stessi in collegamento con la Math centrale. Ma specialmente in Occidente, la vita è frenetica e c’è sempre la possibilità di un completo assorbimento in Maya: ci sono i giornali, la televisione, la radio ecc… I devoti hanno il loro lavoro, la famiglia e così tante cose. Per cui desiderano sapere come possono sentire che hanno una connessione costante di seva, qualche collegamento con la bhakti che continui ogni giorno. Cosa possono fare oltre che aiutare la Math centrale?
Srila Bhakti Sundar Govinda Dev-Goswami Maharaj: Penso che lo sappiano meglio di me, cioè lo stanno facendo, stanno cercando di servire! Tuttavia è vero: in che modo si sentiranno collegati?In che modo serviranno? E qual è quel servizio? È necessario in primo luogo arrendersi a Sri Guru e ai Vaisnava, quindi seguire le loro direttive. Il servizio è : “Quello che mi consigliano di fare, farò”. E che cosa è necessario per la soddisfazione di Gurudeva? Gurudeva dà sempre istruzioni al discepolo e se il discepolo cerca di servire il Guru in accordo a queste istruzioni riceverà il risultato desiderato. Se il mio Guru dovesse dire: “Predica di villaggio in villaggio”, ed io vado di villaggio in villaggio, quello sarà il mio servizio. Se Guru dice: “Cerca di fare un centro qui per predicare la coscienza di Krishna” ed io cerco di farlo con la mia anima e il mio cuore, quella sarà la mia pratica spirituale. Ogni cosa dipende dalla soddisfazione di Guru.
Allo stesso modo, dove il Guru non è presente, ma sono presenti altri Vaisnava, anche il servizio ai Vaisnava andrà a Gurudeva, ed egli sarà compiaciuto da ciò. Ma il Guru deve essere perfetto, altrimenti il risultato non emergerà perfettamente. Quindi, quando i devoti lavorano nel loro paese, dovrebbero cercare di seguire le istruzioni di Guru. Cercheranno, all’interno della situazione in cui si trovano, di fare più che possono per la soddisfazione di Guru e dei Vaisnava. Altrimenti che cosa possono fare? Tutti, in ogni luogo, spendono la loro vita mangiando, dormendo, divertendosi, avendo paura e proteggendo loro stessi, e quindi muoiono; nascendo e morendo. Ma quella non è vera vita. La vera vita consiste nel fare qualcosa che abbia un valore eterno. Chiunque riesca a fare qualcosa in connessione con il mondo eterno, riceverà un risultato eterno. Quella connessione viene attraverso la conoscenza trascendentale, la coscienza e l’attività; per cui non abbiamo altra via che seguire le istruzioni di Guru. Se penso che la vita eterna sia buona, e la voglio, devo seguire il mio istruttore. Se egli è un devoto perfetto, ciò che egli dirà sarà buono per me; altrimenti, se il mio istruttore non è perfetto, anche il risultato può non essere buono. Per cui, Oriente o Occidente, Nord o Sud, ovunque è necessario seguire Gurudeva il più perfettamente possibile. ‘Seguire’ significa che il suo ordine è sufficiente per me: “Fai questo, e sarai soddisfatto”. Ma una forte fede è necessaria, altrimenti non sarà possibile seguire in modo perfetto. Ogni cosa è connessa con la fede. Guru è connesso con il piano della fede, e quando darà quella connessione al suo discepolo, anche quella è all’interno del piano della fede. Altrimenti, così tante cose possono dare un risultato auspicioso ed una futura nascita pia, ma la bhakti non è di quella natura.
bhaktis tu bhagavat-bhaktah sangena parijayate
La bhakti crescerà con l’attività dell’atma, per cui ora la nostra attività consisterà nel seguire la vita da praticante.
Srila Swami Maharaj (Srila A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada) disse: “Prima canta il Mahamantra senza contare i giri; quindi conta sui grani del rosario, e poi prendi l’Harinama. Prima di prendere l’Harinama devi praticare per sei mesi o un anno”. Ma in realtà non è questa la vera posizione del praticante. Il processo reale è quando ricevi il mala (il rosario) da un Guru perfetto, perché da lì riceverai la potenza del mantra (il Mahamantra), ed il suo ordine ti darà la forza di cantare. Se ti impegni attentamente nel canto, otterrai un buon risultato. Ma quando Swami Prabhupada voleva consigliare la massa in generale a cantare, ma questa non sapeva nulla, al punto che nessuno aveva persino mai sentito ‘Hare Krishna’ prima, cosa poteva fare? Era necessario che prima praticassero in qualche modo. Quando un bambino per la prima volta cerca di scrivere qualcosa, fà semplicemente un segno o una linea, quindi gradualmente affina il controllo della sua mano e presto possiamo vedere una ‘A’ o una ‘B’ prendere la giusta forma. Srila Swami Maharaj cercò di incoraggiare gli Occidentali in questo modo, e senza dubbio è un tipo di processo. Dipende dallo spirito dei praticanti, e se otterranno qualche chiara sensazione immediatamente cercheranno di cantare il Mahamantra perfettamente, e in quel momento l’aiuto arriverà dal piano superiore: Krishna verrà ad aiutarli nella forma di Guru. Quindi, per colui che è molto attivo e cerca sempre di essere impegnato, le istruzioni del Guru gli daranno del lavoro, ed attraverso quel lavoro la sua inclinazione a praticare aumenterà e il suo bhakti-yoga si svilupperà. Quel lavoro può situarsi immediatamente sotto la categoria di bhakti-yoga. Se una persona pratica appropriatamente, e se brama interiormente per quello, quel lavoro può essere trasformato immediatamente in bhakti.
Ogni cosa dipende dall’inclinazione del devoto. Qualcuno può dedicarsi alla colletta, qualcun’altro cucinare, un altro pulire, ma se sarà karmma o bhakti dipende dallo spirito individuale. Chi seguirà le istruzioni del proprio Guru con uno spirito di resa starà praticando bhakti, altrimenti starà praticando attività pie (karmma). Chiunque seguirà le istruzioni delle Scritture e del Guru riceverà sempre un buon risultato, ma quello non sarà necessariamente bhakti. È per tutti una grande difficoltà se non si è coscienti delle proprie intenzioni. Srila Guru Maharaj enfatizzava sempre la parola ‘coscienza’; ogni cosa vive con coscienza, con consapevolezza.
Il risultato dipende dalla posizione mentale del devoto. Per cui prima deve cercare di pulire il suo cuore. Krishna dice nella Bhagavad-gita:
yat karosi yad asnasi, yaj juhosi dadasi yat
yat tapasyasi kaunteya, tat kurusva mad arpanam
Krishna ha chiarito tutto per noi e ci ha indicato una via molto semplice: “Ogni cosa tu faccia, ed ogni cosa tu voglia fare (che sia mangiare, sacrificare, o andare in qualche luogo ecc…) connettila con Me, allora sarà bhakti“. Per primo è necessario definire qual è il nostro bisogno, e qual è il processo attraverso il quale possiamo soddisfarlo. Se abbiamo bisogno di bhakti-yoga per Krishna, e non vogliamo stare all’interno dell’ambiente illusorio, se sentiamo la necessità di andare nel mondo trascendentale (la nostra propria casa), allora dobbiamo cercare di ottenerlo con tutto il cuore. Cercheremo di trovare il posto dove tutto ciò è reperibile e con tutto il cuore cercheremo di seguire le istruzioni che riceveremo lì. Questa è la cosa più importante per tutti, ma le circostanze ci possono condurre in varie direzioni e in molti posti. Dobbiamo cercare di procedere con fermezza all’interno del nostro binario e non permettere a noi stessi di uscirne. Questo è ciò di cui necessitiamo.
Devoto: Maharaj, ho una domanda. Quando Srila Prabhupada lasciò questo mondo, molti dei suoi discepoli, in nome di una esclusiva dedizione a lui, continuarono con il loro servizio devozionale, ma fecero molti sbagli e talvolta il loro servizio andò in una direzione sbagliata. Più tardi anche molte altre persone, nel nome di una esclusiva devozione per Srila Guru Maharaj, fecero molti sbagli e le loro azioni andarono nella direzione sbagliata. Per questo vorrei sapere da voi, che cosa significa servire il devoto uttama-adhikari? Perché queste persone fecero tali sbagli, e come possiamo comprendere appropriatamente la corretta posizione?
Srila Govinda Maharaj: Proviene in qualche modo dalla fortuna che una persona possiede. Colui che ha buona fortuna non lascerà il suo binario. Cercherà di seguire ciò che ha ricevuto dal suo Gurudeva, e il suo comportamento sarà sempre all’interno del binario appropriato. La tua domanda è buona per tutti: dopo che Srila Swami Maharaj se ne è andato, perché qualche suo devoto è uscito dal binario? Anche dopo che se ne è andato Srila Guru Maharaj qualcuno sta uscendo dal binario. Ma perché? Dipende dai loro sukrti, dalla loro fortuna spirituale. Li abbiamo visti servire Srila Swami Maharaj o Srila Guru Maharaj, ma in realtà non hanno ottenuto la giusta via, la vera connessione di servizio. Però a quel tempo, per l’influenza di Srila Guru Maharaj e Srila Swami Maharaj quella deficienza era coperta. I discepoli svolsero molte attività entusiasticamente ma in realtà non sapevano che cosa fosse il servizio devozionale. Quando Gurudeva scomparve, anche la sua influenza nel coprire la manchevolezza nei discepoli si distaccò con lui. In quel momento qualche devoto tornò alla propria sottile posizione precedente, e divenne confuso. Alla fine dipende dal loro proprio karma, dalla loro buona fortuna, e anche dalla qualità con cui praticano la loro vita spirituale; queste tre cose contribuiscono al conseguimento di un buon risultato. È necessario per i devoti sapere chiaramente che cosa vogliono praticare; in questo modo non andranno fuori dal binario. Per fare ciò è anche necessaria la loro buona fortuna e buone attività, altrimenti non raggiungeranno l’obiettivo. Dobbiamo essere in grado di riconoscere le cose per come sono. È un dato di fatto che persino quando Krishna era presente, non tutti poterono capire che Lui era la Suprema Personalità di Dio. Sisupala e Dantavakra ebbero l’opportunità di essere con Krishna ma non poterono capire chi Egli fosse. Molti videro Krishna sul campo di battaglia a Kuruksetra, ma non capirono che Krishna è la Suprema Personalità di Dio. Per cui un po’ di fortuna (sukrti) deve lavorare dietro il ‘vedere’.
Dopo che Srila Swami Maharaj se ne andò, l’ambiente illusorio venne con più forza. Anche al tempo in cui Krishna se ne andò da questo mondo materiale l’ambiente illusorio asserì se stesso più fortemente. Allorquando una grande anima scompare, l’ambiente illusorio provoca qualche disturbo, e cerca di afferrare e conquistare il cuore dei devoti deboli, e non solo, ma anche dei grandi lavoratori. Cercherà di conquistarli. Ma coloro che sono totalmente arresi al loro Guru non verranno catturati da quell’illusione, ed anche coloro che sono buoni seguaci non cadranno in quell’illusione. Coloro che non sono ben assestati all’interno del binario lasceranno molto facilmente la loro posizione, e questo è ciò che, a diversi livelli, è accaduto. Possiamo vivere con un sadhu ed avere la sua associazione, ma è possibile che non otteniamo la reale sadhu-sanga (associazione) semplicemente vivendo con lui. Delle pulci possono vivere nel letto di un sadhu, i pidocchi possono essergli così vicini da vivere nei suoi capelli e nutrirsi del suo sangue, ma non sono impegnati in sadhu-sanga! Così, le anime sfortunate lasciano il binario. Altrimenti il vero sentiero è molto semplice.
Un’istruzione che Srila Guru Maharaj era solito darmi quando inizialmente arrivai da lui era: “Seguirai ciò che io ti indicherò di fare, e non seguirai ciò che la tua mente ti dirà”. Ma io pensai: “La mia mente non mi dà sempre cattivi consigli, qualche volta me ne dà di buoni”. Ma Srila Guru Maharaj mi disse di non seguire nemmeno ciò che pensavo essere un buon suggerimento della mia mente. “Questo significa che devi dipendere completamente da me. Il mio bisogno è che tu dipenda completamente da me”. Srila Guru Maharaj disse in questo modo: “Che cosa ti dice la tua mente? Tu pensi che qualche volta ti dia buoni consigli e qualche volta cattivi consigli. Ma tu non devi seguire neppure quelli che sono apparentemente buoni consigli. Se ti associ con la tua mente, dovrai dargli qualcosa in cambio, per cui non è necessario che ti associ con la tua mente. Piuttosto prendi con te le mie istruzioni”.
È un’istruzione molto semplice, ma non riusciamo sempre a seguirla, perciò abbiamo qualche difficoltà. Quando dimentichiamo l’ordine di Srila Guru Maharaj incontriamo molti problemi. Dietro di questo, due cose agiscono: una è la fortuna, e l’altra è la nostra attività. La buona fortuna è una cosa necessaria, e viene attraverso il seva. La buona fortuna cresce attraverso il servizio, il seva. Colui che può fare vero seva riceverà un buon risultato. Invece, colui che fà ‘seva‘ ma sta sempre pensando al suo proprio interesse è ignorato dalla bhakti, e la bhakti non andrà da lui. Costui può vivere per un lungo tempo e stare per molti anni nella Missione Gaudiya, ma può non ottenere quella bhakti.
Ci sono molti esempi non solo nella Missione Gaudiya, ma tali disturbi si possono vedere ovunque nella storia. Sono presenti nel Cristianesimo, nel Mohameddanesimo ecc..; e nell’Induismo ci sono molte branche: Sri Ramanuja, Sankaracharyya ecc…
C’è una famosa storia di come un giorno i discepoli sannyasi di Ramanujacharyya litigarono per qualcosa che appariva molto grande, ma in realtà era molto piccola. Era una questione insignificante, ma loro litigarono furiosamente. Qualcuno aveva spostato i vestiti che i sannyasi dovevano indossare. Uno di loro ne fu molto disturbato e la disputa cominciò. Allora Ramanuja mostrò attraverso l’esempio di devoto grhastha come una persona dovrebbe servire il suo Guru. Nelle scritture possiamo vedere questo e molti altri esempi. Anche Sankaracharyya mostrò un simile esempio.
In realtà, il nostro percorso spirituale dipende dalla limpidezza della coscienza. Colui che riceve una chiara coscienza dal suo Guru non lascerà il binario; altrimenti chiunque ha qualche possibilità di deviare.
È necessario stare all’interno dell’appropriata linea di conoscenza. Dobbiamo avere la convinzione: “Seguiremo il nostro Guru ciecamente”. Abbiamo sentito dire da molte parti: “Ciò che il nostro Guru ha dato è sufficiente; non è necessario prendere consigli da altri”. E questo è per la maggior parte molto vero. Se non ho una grande idea, e non ho un’ampia, vasta visione, allora devo seguire il mio Gurudeva in modo molto semplice. Qualche volta questo funzionerà molto bene, ma non è sempre vero, perché se un Guru dice una cosa, o dà un’istruzione, non c’è dubbio che se ci sono cinque discepoli, ognuno di loro la interpreterà in un modo leggermente diverso. Ciascuna delle loro menti giocherà con quell’idea in una maniera leggermente differente, per cui la interpreteranno in cinque diversi modi. Forse all’inizio le idee non non erano molto differenti l’una dall’altra, ma qualunque piccola differenza potesse esistere diventerà più prominente nel momento in cui discenderà attraverso tre o quattro generazioni. A quel punto l’idea può essere diventata persino completamente separata dalla concezione data da Sri Gurudeva. Lo Srimad-Bhagavatam ha menzionato:
evam prakrti-vaicitryat bhidyante matayo-nrnam
paramparyyena kesancit pasanda-matayo pare
Srila Guru Maharaj ha dato un esempio estremamente buono per spiegare questo: tesi, antitesi e sintesi. Quando Gurudeva dà qualche conoscenza, quella è la tesi, ma quando quella conoscenza è fuoriuscita da Gurudeva, da qualche altro quartiere deve anche essere uscita un’antitesi. Con la tesi, anche l’antitesi crescerà, parallelamente. E la sintesi sopraggiunge quando entrambe vengono armonizzate. La sintesi quindi si stabilisce come tesi, ed ancora un’antitesi crescerà ad opporsi. In questo modo, se cinque discepoli ascoltano da un Guru, cinque tipi di idee nasceranno. Anche le loro idee dipendono dai loro sukrti. Se non fuoriescono dal binario, possiamo dire che hanno buoni sukrti, e quei sukrti vengono attraverso il loro servizio. Per questo Srila Guru Maharaj disse: “Seguirai quelle che sono le mie istruzioni e non seguirai quello che ti dirà la tua mente!”
Era per questa ragione che Srila Guru Maharaj ci raccomandava di non leggere molte cose. Anche Srila Bhaktivinoda Thakura scoraggiava la troppa lettura. Inoltre, specialmente per coloro che sono nella Math, non avanza tempo per leggere. Il nostro tempo è tutto per il servizio. Non rimane tempo nelle nostre mani, per cui come potremo cercare di ottenere ‘altra conoscenza’, e come potremmo spendere il nostro tempo per raccogliere quella conoscenza? Qualcuno sta studiando il Sanscrito, qualcun altro il Bengali, qualcun altro l’inglese, e così spendendo tempo. Mostrano un assegno post-datato che dice: “Dopo aver ottenuto quella conoscenza servirò!” Ma prima di quello è possibile che tu muoia, per cui perché non ragioni in questo senso? Quindi Srila Guru Maharaj non ci diede l’opportunità di studiare.
All’inizio Srila Guru Maharaj mi diede questa chance perché non ero qualificato. Srila Guru Maharaj mi diede qualche opportunità di studiare, ma quando ricevetti un po’ di conoscenza appropriata, Srila Guru Maharaj disse che era sufficiente: “Non è necessario leggere di più, ora fai seva“.
Abbiamo cercato di fare seva il più possibile, anima e cuore, ed abbiamo visto che gradualmente ogni cosa si rivela nel nostro cuore. Non cerchiamo di raccogliere conoscenza dalle Scritture. Ho letto la Sri Brahma-samhita solo pochi anni fa, ma sono entrato a far parte della missione oltre quarantacinque anni fa! Fu proprio durante gli ultimi giorni di Srila Guru Maharaj che lessi la Brahma-samhita.
Un giorno chiesi a Srila Guru Maharaj: Maharaj, in che modo l’anima-jiva fuoriesce dalla tatastha-sakti?” Avevo sentito la risposta molte volte, ma non ero riuscito ad afferrarla, per cui interrogai ancora Srila Guru Maharaj: “In che modo avvengono la creazione del mondo e la creazione delle jiva, Maharaj? Per favore, spiegamelo ancora”. Srila Guru Maharaj disse: “Oh-oh, non hai letto la Brahma-samhita?” Io risposi: “No, Guru Maharaj, non l’ho letta”. Conoscevo molti sloka della Brahma-samhita, avendoli ascoltati da Srila Guru Maharaj, ma non avevo letto il libro. Quindi Srila Guru Maharaj disse: “Leggilo e troverai la risposta alla tua domanda spiegata molto chiaramente nella prima sezione”. E anche lui mi diede una breve spiegazione. La domanda era molto difficile. L’anima, la jiva, è trascendentale, ma la Maya-sakti produce cose materiali. La sua attività è sempre all’interno del mondo materiale, ma la jiva è trascendentale, e Krishna è trascendentale. Per cui in che modo possono il trascendentale e il materiale combinarsi insieme e produrre la creazione? Questa era la domanda. Ma Srila Guru Maharaj rispose con questo sloka: tal-lingam bhagavan sambhuh. Krishna getta il Suo sguardo, e la prakrti viene impregnata: mayadhaksena prakrtih, suyate sa-caracaram (Bg. 9.10). E nella posizione intermedia, quel ‘gettare’ è effettuato da Sambhu. Quella è la sua posizione. Srila Guru Maharaj mi diede l’istruzione: “Leggi la Brahma-samhita, sarai in grado di vedere ogni cosa spiegata lì”; e quando lessi la Brahma-samhita fui sorpreso di vedere: “Oh, tutta la conoscenza è all’interno di questo libro, ma non l’avevo letto prima. L’intera conoscenza che Srila Guru Maharaj ci sta dando, ogni cosa, è contenuta qui”. Quindi mi venne l’idea che dovremmo cercare di pubblicare questa Sri Brahma-samhita e distribuirla a tutti.
In verità, Srila Guru Maharaj enfatizzò il servizio per Guru e per i Vaisnava, e per la loro misericordia quella conoscenza si rivelerà nel nostro cuore. Possiamo dire che ora conosciamo qualcosa del mondo trascendentale. ‘Conoscere’ significa ‘sentire’. Possiamo dire che sentiamo qualcosa, e seguendo il procedimento anche tu sentirai queste cose.
Credo che ognuno abbia delle sensazioni, altrimenti non potrebbero arrivare in questa linea, specialmente alla Math di Srila Guru Maharaj. I devoti provano qualcosa, ma forse non possono sempre avvertirlo chiaramente. A tutti voi talvolta vengono queste sensazioni, altrimenti non sarebbe possibile rimanere in questo binario devozionale. Ma la cosa principale nell’insegnamento di Srila Guru Maharaj è servire i Vaisnava, e seguire il tuo Guru; in questo modo otterrai ogni cosa.
Molti discepoli di Srila Swami Maharaj vivevano all’interno della sua Missione. Quando arrivarono nella linea di Sriman Mahaprabhu furono molto fortunati, non c’è dubbio. Ma più tardi le loro azioni causarono loro molti fastidi. Talvolta non sapevano come stavano le cose e talvolta non ricevettero le linee guida direttamente dal loro Guru. Avevano sentito delle cose, ma non altre, per cui persero il giusto temperamento devozionale, e ciò che stavano facendo cominciò ad andare sul conto del karmma, ma non su quello del seva. Fu così che pensarono: “Siamo soddisfatti. Questa è conoscenza trascendentale!” Facilmente qualcuno di loro fu imbrogliato da Maya. Colui che pensa sempre: “Lì esiste più di questo, ed ho bisogno di quello”, e prova sempre a cercarlo e tenta di ottenerlo: una tale persona non sarà imbrogliata. Al tempo di Srila Swami Maharaj ogni cosa andava avanti sotto la sua influenza, e a quel tempo pochi poterono capire quale fosse la loro reale posizione. Egli disse: “Io sono l’ISKCON; seguite me”, e loro cercarono di seguirlo, ma non sapevano quale parte dovevano seguire, questa parte o quell’altra! Come la sua Missione si ingrandì, lo spirito di servizio dei devoti non sempre rimase stabile. Fu una grande difficoltà per molti di loro. Qualche volta erano molto tristi, qualche volta molto entusiasti… molti stadi sono presenti. I differenti stadi attraverso i quali passa un devoto sono dati nelle Scritture: utsahamayi, ghanatarala, byurabikalpa, niyamaksama, tarangarangini.
All’inizio i praticanti avvertono molto entusiasmo e fanno molti tipi di servizio, ma più tardi il loro spirito di servizio si appiattisce. Quindi qualche onda può venire nella loro mente e a causa di quest’onda sorge qualche sospetto. Dopo di ciò avviene un collegamento con il piano del godimento materiale e, parallelamente, una connessione con il mondo trascendentale. Quindi divengono confusi. Oltrepassando quello stadio si incontra prima nistha, fermezza, e quindi arriva ruci, il gusto, ed ottengono più forza. A quello stadio tutti gli impedimenti se ne vanno dietro di loro e possono procedere fermamente. Questi stadi di devozione sono spiegati nelle Scritture.
Per cui possiamo pensare, o vedere dal di fuori, che qualcuno sta facendo seva, servizio, ma non è sempre reale servizio. Seva dà più seva, per cui perché non arriva più servizio? Osservando i sintomi, possiamo dire che qualcuno non stava in realtà facendo seva, e quindi dopo la scomparsa di Srila Swami Maharaj e Srila Guru Maharaj andarono incontro a qualche difficoltà.
Dobbiamo quindi essere coscienti di quella che è la nostra posizione e il nostro servizio, in questo modo non verremo deviati dalla nostra posizione. Ma persino se sopraggiunge qualche deviazione, se siamo sinceri possiamo emergere anche da quella posizione.
bhumau skhalita-padanam, bhumir evavalambanam
tvayi jataparadhanam, tvam eva saranam prabho
Quando un bambino cerca di camminare, qualche volta cade per terra, ma aiutandosi con la terra stessa, ci prova ancora, e dopo pochi giorni può camminare molto facilmente. E non solo, ma dopo che sarà cresciuto sarà capace di correre molto velocemente. Ottiene tutto; ma prima deve provare, altrimenti non otterrà nulla.
Fino a quando viviamo in questo corpo, ovunque c’è la possibilità di deviare. La deviazione non verrà ad attaccarci se non ascoltiamo le esigenze del nostro corpo mentale e fisico. Altrimenti, deviare è possibile per tutti.
SECONDO CAPITOLO
SULLA VIA PER SRI PURI-DHAMA
Un discorso tenuto da Sua Divina Grazia
Srila Bhakti Sundar Govinda Dev-Goswami Maharaj
Domani andrete in un luogo speciale di pellegrinaggio. Lì noterete che i servitori del tempio di Jagannath, conosciuti come Panda, detengono una posizione molto speciale. Esiste un detto: ‘Se ami me, ama il mio cane’, il che significa che se ami me dovrai mostrare il tuo amore anche al mio cane; allora saprò che mi ami davvero. Il Signore Jagannath ha dato ai Panda la posizione di controllori, per cui, qualunque cosa facciano, non dobbiamo criticare.
Il Mahaprasada è reperibile in tutto il mondo, ma a Jagannath-ksetra è differente. Lì i Panda non lasciano entrare chiunque nel tempio. Specialmente non lasciano entrare alcuna persona che essi considerano essere di bassa classe o mleccha. Ma quando il Mahaprasada esce da quello stesso tempio, allora gli stessi Panda lo mangiano dalle mani della più bassa classe di persone, gli mleccha. Questo significa che seguono delle usanze. Seguono il costume che fu introdotto dal Signore Jagannath.
Ramanujacharyya voleva rompere la tradizione, ma quale fu il risultato che ottenne?Ramanujacharyya voleva che il culto del Signore Jagannath fosse fatto secondo il vidhi-marga. Ci sono alcune regole e regolamenti nei Veda, specialmente nel Manu-samhita, ed egli voleva che l’adorazione fosse fatta in modo genuino seguendo queste regole e regolamenti. Pensò che il modo in cui i Panda eseguivano l’adorazione non fosse il metodo tradizionale, che i mantra che usavano non fossero quelli giusti, e voleva quindi che il rito fosse fatto nel modo corretto. Tutti gli eruditi furono sconfitti da lui. Il giorno seguente doveva aver luogo l’incontro finale, e il Re sarebbe stato costretto ad introdurre il metodo di culto Vedico. Quella notte, mentre Ramanujacharyya stava dormendo, il suo letto fu gettato trecento miglia lontano, a Kurmmaksetra. Al mattino si domandò dove fosse, e scoprì che era a Kurmmaksetra, con tutto il suo entourage; il Signore Jaggannath stesso li aveva trasportati. Il Signore Jagannath gli apparve anche in sogno e gli disse: “Il modo nel quale sono servito qui continuerà. Per favore non interferire. Vai via da qui”.
È difficile trovare una sistemazione in un posto speciale come questo. Ma per l’influenza di Srila Guru Maharaj e la misericordia del Signore Jagannath l’abbiamo trovata, ed ora siamo anche in grado di acquisire un po’ più di spazio. Ora i desideri di Srila Guru Maharaj sono soddisfatti, per cui possiamo vedere che il Signore Jagannath nutre una benevolenza speciale verso di noi. Prima non potevo andare a Puri-Dhama nonostante i molti sforzi, ma ora il Signore Jagannath talvolta mi trascina lì. Non so se domani sarò in grado di venire con voi. Sto pregando il Signore Jagannath, perché so che sarò in grado di andare solo se Lui mi ci conduce, non altrimenti. Ma ha attratto tutti voi. È per questo che siete venuti qui, e associandovi con i sadhu e i devoti di questo asrama, avete trovato l’opportunità di andare lì. Nella vita i soldi sono necessari in ogni situazione. Per sopravvivere e per attraversare la vita di ogni giorno, si spendono sempre soldi. Tuttavia i soldi non sono tutto. Non c’è garanzia che se ho i soldi sarò in grado di andare. Questa è una verità che è stata provata molte volte nella mia vita. Pregate tutti il Signore Signore Jagannath affinché ci conduca salvi fino a lì e ci riporti in salvo dove stiamo svolgendo il nostro rispettivo seva. Questa è oggi la nostra sola preghiera. Non abbiamo niente altro per cui pregare.
Non stiamo andando in gita, ma stiamo andando in un luogo di pellegrinaggio, un luogo sacro. Andare là ci purificherà il corpo, la mente e l’anima. Stiamo andando sulla sponda del mare. Mahaprabhu ha detto: “Da oggi questo oceano è diventato un Maha-tirtha”. In quanto tale, l’oceano è un grande luogo di pellegrinaggio poiché l’acqua di tutti i fiumi sacri vi si mescola. In più, alla scomparsa di Srila Haridas Thakura, Mahaprabhu danzò con il suo corpo tra le Sue braccia, e quando bagnò il suo corpo nell’oceano disse: “Da oggi l’oceano è davvero diventato un grande luogo di pellegrinaggio”. Perché?
È detto nello Srimad-Bhagavatam:
bhavad-vidha bhagavatas
tirthi-bhutah svayam vibho
tirthi-kurvvanti tirthani
svantah-sthena gadabhrta
(Srimad-Bhagavatam, 1.13.10)
“Se coloro che portano sempre Gadadhara, il Signore Supremo, nel loro cuore non possono purificare i luoghi di pellegrinaggio, allora chi può farlo? Loro sono i luoghi di pellegrinaggio personificati, e non hanno bisogno di andare in pellegrinaggio.”
Allora perché vanno nei luoghi di pellegrinaggio? Le persone davvero peccatrici contaminano quei luoghi. Tutto e tutti hanno una capacità particolare. Anche noi abbiamo una capacità particolare ed è che il fardello dei nostri peccati è così grande che persino un luogo di pellegrinaggio non riesce a digerirlo. In questo modo un luogo di pellegrinaggio si contamina automaticamente. In quel momento appaiono le grandi personalità, coloro che portano il Signore Supremo nel loro cuore. Non appena si bagnano nell’acqua sacra, l’acqua si purifica, come se un agente purificante l’avesse pulita. Questa è la loro naturale capacità. Mahaprabhu ha dimostrato l’esempio supremo di questo. Mahaprabhu disse che l’oceano di Puri divenne il più grande luogo di pellegrinaggio quandò Egli vi bagnò il corpo di Haridas Thakura. Haridas Thakura era solito cantare trecentomila nomi del Signore ogni giorno. Purificava persino l’ambiente animato e inanimato intorno a lui quando cantava ad alta voce. La sua purezza era fuori questione.
Ai devoti occidentali che vengono in India non è permesso di entrare nel Tempio di Jagannath, ma nonostante ciò vanno a Puri-Dhama ancora e ancora, perché sono attratti dai passatempi di Mahaprabhu a Jagannath-Dhama.
Tra tutti i posti, Mahaprabhu scelse Jagannath-Dhama, il quale è non-differente da Kuruksetra. Bhaktivinoda Thakura ha detto che Kuruksetra è il supremo luogo di culto per noi. Perché? Dove la brama raggiunge il punto estremo, quello è il luogo della più grande soddisfazione. Se non hai fame, non sarai in grado di godere neppure di una sontuosa festa, mentre se sei affamato, persino del riso e sale o degli spinaci avranno il gusto dell’ambrosia. Durante la mia infanzia ebbi la malaria, e il mio dottore mi raccomandò qualcosa chiamato ‘poder bhat’. Sapete come è fatto il poder bhat? Un po’ di riso viene bollito su di un fuoco che è alimentato da qualche formella di sterco di mucca, e ci vuole molto tempo perché cuocia. Quindi il riso stava bollendo da ore, ed io lo stavo guardando, pensando a quando avrei potuto mangiarlo! Questa esigenza che sorge dall’interno è la cosa più elevata per noi. È chiamata bramosia, ed è raganuga-bhakti.
krsna-bhakti-rasa-bhavita matih
kriyatam yadi kuto ‘pi labhyate
tatra laulyam api mulyam ekalam
janma-koti-sukrtair na labhyate
Il tipo di devozione che è krsna-bhakti-rasa-bhavita matih, nella quale l’intera coscienza di una persona è sommersa nel nettare della devozione d’amore per Krishna, non è devozione ordinaria. Anche l’esigenza per un tale amore, non è una piccola esigenza.
Il Signore stesso dice a Durvasa Muni:
sadhavo hrdayam mahyam
sadhunam hrdayam tv aham
mad-anyat te na jananti
naham tebhyo manag api
(Srimad-Bhagavatam, 9.4.68)
“Non c’è niente che Io possa fare. I Miei puri devoti Mi hanno confinato con il loro amore, e anch’Io ho legato loro a Me con il Mio amore. In questo modo siamo indebitati l’un l’altro. Non posso essere imparziale”.
In tempi più recenti Sripad Kesava Maharaj disse questo: “Non posso essere imparziale poiché ho preso il sannyasa da Srila Sridhar Maharaj”. Sripad Kesava Maharaj era un confratello del nostro più adorabile Srila Guru Maharaj. Prima che prendesse il sannyasa era un brahmachari molto famoso e influente chiamato Vinoda Brahmachari. Quando accadde che qualcuno tra i brahmachari voleva prendere il controllo della Math del nostro Srila Guru Maharaj, ci fu bisogno di un mediatore. Per questo decisero di chiedere a Sripad Kesava Maharaj di fare da mediatore. Quando andarono da Sripad Kesava Maharaj con questa richiesta, lui disse loro: “Voi siete tutti miei confratelli, e così è anche Srila Sridhar Maharaj. Ma ho preso il sannyasa da lui. Ho offerto la mia testa ai suoi piedi di loto, per cui non posso essere imparziale. Come potrei fare da mediatore?”
Quindi loro dissero: “Allora sappi che ci sarà spargimento di sangue. Siamo pronti a dare le nostre vite”.
Sentendo questo, Sripad Kesava Maharaj disse: “Se siete pronti a dare le vostre vite, allora qualcuno sarà anche pronto a prendere le vostre vite, perché non sarò in grado di essere imparziale, dato che ho già venduto me stesso a Srila Sridhar Maharaj”. Allora andarono da Sripad Goswami Maharaj, ma ancora la loro intenzione non fu assecondata. Sripad Goswami Maharaj disse loro direttamente: “Se voi portate due Nepali, io porterò cinquanta Sikh. Ho preso il sannyasa da Srila Sridhar Maharaj, per cui sono indebitato con lui”.
Il Signore Supremo è indebitato con i Suoi devoti nello stesso modo. Non può essere imparziale.
mayi nirbaddha-hrdayah
sadhavah sama-darsanah
vase kurvanti mam bhaktya
sat-striyah sat-patim yatha
(Srimad-Bhagavatam, 9.4.66)
Krishna dice: “I Miei devoti Mi incantano con il loro seva. La loro unica richiesta è quella di servirMi. Non vogliono null’altro”. Se nello svolgere il loro seva provano un po’ di gioia o felicità, pensano di aver commesso qualche offesa; pensano che probabilmente sono nello spirito del godimento. Solo al vedere questo, Krishna dà loro un sacco di seva. Dà loro così tanto seva che ne divengono intossicati. Krishna pensa: “Che storia è questa? Radharani va in estasi nel vederMi? Qual è la profondità di quell’estasi? Come posso misurarla? Non posso misurarla perchè non posso diventare Radharani”. Quindi:
sri-radhayah pranaya-mahima kidrso vanayaiva-
svadyo yenadbhuta-madhurima kidrso va madiyah
saukhyam casya mad-anubhavatah kidrsam veti lobhat
tad-bhavadhyah samajani sacigarbha-sindhau harinduh
(Sri Chaitanya-charitamrta, ndi-lila, 1.6)
(“‘Qual è la grande gloria dell’Amore di Sri Radha? Cos’è questa Mia straordinaria amorevole dolcezza e fascino che Sri Radha gusta? E qual è la gioia che Sri Radha prova facendo esperienza della Mia dolcezza e del Mio fascino?’ Per il desiderio struggente di assaporare questi tre sentimenti, la luna (Krishnachandra) nacque dall’oceano del grembo di madre Saci”).
Per gustare il supremo Rasa di Vipralambha di Srimati Radharani, Mahaprabhu andò a Jagannath-Dhama, che è Kuruksetra. Perché? Perché a Kuruksetra Srimati Radharani sta pensando: “Il Mio Signore sta lacerando il Mio cuore”. Srimati Radharani sà che Krishna è la Sua vita ed anima. Ma lì vede che è circondato dai Suoi figli, amici, parenti e regine, che affollano l’intero posto. Lei è solo una semplice lattaia alla quale generalmente non verrebbe prestata nessuna attenzione in una tale adunanza reale. Invece Le prestarono attenzione, e in un modo davvero speciale. Infatti le chiesero di mostrare loro la Danza Rasa, la quale si svolge solo a Vrindavana. Dopo che l’ebbero vista, ne furono sbalorditi. Dissero: “Non abbiamo mai sperimentato nulla di così meraviglioso”. Allora Radharani sorrise: “Cosa avete visto? Avete visto un corpo senza testa, una cosa morta. Non avete visto la cosa reale: quella la potete vedere solo a Vrindavana. Dov’è la Yamuna? Dove sono i boschetti degli alberi kadamba? Dov’è il cinguettio dei pavoni e dei pappagalli? E dov’è il Signore dei nostri cuori, Krishna, che suona il flauto e custodisce le mucche? Nessuna di queste cose è qui, per cui come potete vedere la Danza Rasa qui? Ciò che avete visto qui ne è solo l’ombra. Se volete vedere la cosa reale, dovete andare a Vrindavana”.
In un’altra occasione Krishna disse ad Uddhava qual è il più alto soddisfacimento della bhakti.
na tatha me priyatama atmayonir na sankarah
na ca sankarsano na srir-naivatma ca yatha bhavan
(Srimad-Bhagavatam, 11.14.15)
(“Mio caro Uddhava, persino il Signore Brahma, il Signore Siva, il Signore Sankarsana, la dea della fortuna Laksmidevi e persino Me stesso non Mi sono cari come lo sei tu”). Ma Uddhava stesso pensava:
asam aho carana-renu-jusam aham syam,
vrndavane kim api gulma-latausadhinam
ya dustyajam svajanam aryya-pathan ca hitva
bhejur mukunda-padavim srutibhir vimrgyam
(Srimad-Bhagavatam, 10.48.61)
Quando Uddhava andò a Vrindavana fu così affascinato nel vedere l’amore delle Gopi, la loro devozione, la loro attrazione e il loro affetto per Krishna che disse: “Vita dopo vita, desidero una sola cosa: voglio diventare una particella di polvere a Vrindavana. E non solo questo, ma voglio essere uno di quelli che sono degni di ricevere quella polvere, come le piante e i rampicanti di Vrindavana, e vivere qui per tutta l’eternità. Qui, nella terra di Vrindavana, Krishna ha svolto i Suoi Divertimenti, e anche le Sue compagne, le Gopi, errano in questo luogo. Sarebbe la mia fortuna più grande se potessi nascere qui come un piccolo rampicante, così da poter ricevere la polvere dei loro piedi di loto sulla mia testa”.
Così grandi sono le glorie di Krishna, e l’intenso sentimento di separazione da Lui, Vipralambha. Mahaprabhu ci ha mostrato il limite supremo di quel vipralambha a Sri Nilacala-Dhama.
Anche Sri Gadadhara Pandita, il quale tenne Mahaprabhu nella profondità del suo cuore, e svolse il seva supremo, visse lì. Mahaprabhu prese il sannyasa e andò a Jagannath Puri e, per il Suo desiderio, il Signore Gopinath Si manifestò. Quando andrete a Puri vedrete il Signore Gopinath. Sia i sentimenti di Mahaprabhu che quelli di Gadadhara Pandita furono descritti in un bellissimo sloka dal nostro Srila Guru Maharaj:
nilambhodhitate sada svavirahaksepanvitam bandhavam
srimad-bhagavati katha madiraya sanjivayan bhati yah
srimad-bhagavatam sada svanayanasrupayanaih pujayan
gosvami-pravaro gadadhara-vibhur bhuyad mad eka gatih
I piedi di loto di Gadadhara Pandita sono il nostro unico tesoro. Egli risiedette presso l’oceano di Vipralambha che fu manifestato dalla sua anima e vita, il Signore Gauranga, il quale prese ogni cosa da lui. Mahaprabhu stava soffrendo per la separazione da Krishna, e i suoi sentimenti di separazione erano così intensi che talvolta il Suo corpo si allungava, talvolta ritraeva le estremità come una tartaruga, e talvolta le Sue giunture si disarticolavano.
Dunque Mahaprabhu, Sri Krishna stesso, stava soffrendo a causa di una intensa separazione da Krishna, e si ravvivava nell’ascoltare argomenti riguardanti il Signore Krishna da Gadadhara Pandita. Quando una persona è affranta dal dolore, che cosa fa? Il dolore lo acceca, e non riesce a capire in che modo può trovare pace, per cui beve alcolici. Sri Gadadhara Pandita procurava una tale intossicazione per Mahaprabhu, rianimandoLo con gli argomenti intossicanti dello Srimad-Bhagavatam. Questo è il modo in cui servì il Signore del suo cuore.
E quale era il sentimento di separazione di Gadadhara Pandita? Vedeva il suo amato Signore di fronte a lui, soffrire così intensamente da diventare talvolta incosciente. Tutti gli otto sintomi della separazione si potevano osservare nel Suo corpo: perspirazione, tremiti, lacrime, stordimento, cambiamento del colore del corpo e così via, ma non c’era nulla che egli potesse fare. Compiangendo tutto ciò, un continuo torrente di lacrime scorreva dai suoi occhi.
Ogni volta che Gadadhara leggeva il Bhagavatam, impazziva talmente a causa del sentimento di separazione da Krishna che le sue lacrime lavavano via le lettere sulle pagine. La prova di questo è che quando Srinivasa Acharyya venne da lui per studiare lo Srimad-Bhagavatam, Gadadhara Pandita gli disse: “Mio caro figlio, quando stavo leggendo il Bhagavatam a Mahaprabhu, tutte le lettere del mio libro furono lavate via, per cui ora non posso leggere da questo libro. Per favore, trova un libro da qualche parte. Mahaprabhu mi ha dato istruzioni in un sogno, dicendomi che stavi arrivando. Ma hai bisogno di avere un libro. Io ho memorizzato ogni cosa, ma tu hai bisogno di avere un libro”. Così Gadadhara Pandita adorò il Bhagavatam con le sue lacrime. Quali ingredienti sono necessari per l’adorazione? Le proprie lacrime sono i migliori ingredienti.
I piedi di loto di Gadadhara Pandita sono la nostra ultima destinazione. Le nostre adorabili Divinità sono Gaura-Gadadhara, e la dimostrazione suprema della loro Vipralambha fu vista a Nilacala-Dhama.
Nel Sri Chaitanya-charitamrta Krishna Dasa Kaviraj ha rivelato un significato così profondo degli sloka dello Srimad-Bhagavatam, ed ha estratto da essi una ricchezza interiore talmente grande che è al di là della nostra immaginazione. Quando Mahaprabhu vede il Signore Jagannath al Rathayatra prega così:
ahus ca te nalina-nabha padaravindam
yogesvarair hrdi vicintyam agadha-bodhaih
samsara-kupa-patitottaranavalambam
geham jusam api manasy udiyat sada nah
(Srimad-Bhagavatam, 10.82.49)
(Oh, Tu dall’ombelico di loto! I Tuoi piedi di loto, tenuti eternamente all’interno dei cuori dei grandi yogi dall’intelletto profondo come l’oggetto di meditazione, sono l’unico mezzo per liberare quelle anime cadute nel pozzo dell’esistenza materiale. Possano questi piedi di loto gentilmente apparire all’interno dei nostri cuori di ordinarie donne di casa”).
Nel Chaitanya-charitamrta troviamo questi sloka:
anyera hrdaya—mana, mora mana-vrndavana,
‘mane’ ‘vane’ eka kari’ jani
tahan tomara pada-dvaya, karaha yadi udaya,
tabe tomara purna krpa mani
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila, 13.137)
“Parlando nello stato d’animo di Srimati Radharani, Chaitanya Mahaprabhu disse: ‘Per la maggior parte delle persone la mente e il cuore sono uno, ma poiché la Mia mente non è mai separata da Vrindavana, considero la Mia mente e Vrindavana essere una cosa sola. La Mia mente è già Vrindavana, e dal momento che Tu ami Vrindavana, vuoi per favore posarvi i Tuoi piedi di loto? La considererei come la Tua piena misericordia’”.
prana-natha, suna mora satya nivedana
vraja—amara sadana, tahan tomara sangama,
na paile na rahe jivana
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila, 13.138)
(“Mio caro Signore, gentilmente ascolta la Mia sincera rassegnazione. La Mia casa è Vrindavana, e desidero la Tua associazione lì. Ma se non la ottengo, sarà molto difficile per Me mantenere la Mia vita”).
purve uddhava-dvare, ebe saksat amare
yoga-jnane kahila upaya
tumi—vidagdha, krpamaya, janaha amara hrdaya,
more aiche kahite na yuyaya
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila, 13.139)
(“Mio caro Krishna, precedentemente, quando stavi a Mathura, mandasti Uddhava ad insegnarmi la via della meditazione e della conoscenza. Ora Tu stesso stai dicendo la stessa cosa, ma la Mia mente non l’accetta. Non c’è posto nella Mia mente per queste cose superficiali. Tu sei colmo di qualità artistiche e benevolo, e conosci bene il Mio cuore. Non ti si addice parlarmi in questo modo”).
nahe gopi yogesvara, pada-kamala tomara,
dhyana kari’ paibe santosa
tomara vakya-paripati, tara madhye kutinati,
suni’ gopira aro badhe rosa
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila, 13.141)
(“Le Gopi non sono come gli yogi mistici. Non saranno mai soddisfatte semplicemente meditando sui Tuoi piedi di loto ed imitando i cosiddetti yogi. Insegnare alle Gopi la cosiddetta meditazione è un altro tipo di doppiezza. Quando viene data loro l’istruzione di sottoporsi a pratiche di yoga mistico, non sono affatto soddisfatte. Al contrario, si arrabbiano ancora di più con Te”). Quale intenso sentimento di separazione avevano le Gopi! “Con chi credi di parlare?”
deha-smrti nahi yara, samsara-kupa kahan tara,
taha haite na cahe uddhara
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila, 13.142)
Le Gopi stanno dicendo: “Le persone ti adorano per essere liberate dall’esistenza materiale, ma quello non è il nostro tipo di adorazione. Noi non vogliamo essere liberate. Non ci ricordiamo nemmeno dei nostri corpi. Che importa a noi dell’esistenza materiale? E tu vieni a dirci che saremo liberate dall’esistenza materiale!” nhus ca te nalina-nabha padaravindam yogesvarair hrdi vicintyam agadha-bodhaih: “Queste pratiche sono solo per le persone che desiderano essere liberate. I tuoi piedi di loto sono il nostro unico obiettivo”. Tahan tomara pada-dvaya, karaha yadi udaya, tabe tomara purna krpa mani.
A Nilacala-Dhama c’è stata la massima coltivazione di un così intenso sentimento di Vipralambha.
candidasa, vidyapati, rayera nataka-giti,
karnamrta, sri gita-govinda
svarupa-ramananda-sane, mahaprabhu ratri-dine,
gaya, sune—parama ananda
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila, 2.77)
(Anche Lui passò il Suo tempo leggendo libri e cantando le canzoni di Chandidas e Vidyapati, ed ascoltando le citazioni tratte dal Jagannath-vallabha-nataka, dal Krsna-karnamrta e dal Gita-govinda. In questo modo, in compagnia di Svarupa Damodara e Ramananda Raya, Sri Chaitanya Mahaprabhu passò i Suoi giorni e le Sue notti cantando e ascoltando con estasi suprema”).
Dunque domani andrete in quel posto. Il Signore Jagannath vi ha attratto con la Sua misericordia. Sentiremo tutti che il nostro obiettivo è soddisfatto lì, e se riusciamo umilmente ad offrire noi stessi, allora diventeremo completi.
om purnam adah purnam idam
purnat purnam udacyate
purnasya purnam adaya
purnam evavasisyate
(Sri Isopanisad, Invocazione)
Noi possiamo essere molto piccoli, ma Lui è infinito. Se riusciamo a stabilire una relazione con l’infinito, proprio come quando sottraiamo zero da zero, rimane zero, similmente quando sottraiamo infinito da infinito, rimane infinito. Così possiamo diventare completi. Per cui, per favore, andate a Jagannath Puri con questa disposizione nel vostro cuore.
Ci sono felicità e miseria ovunque, a casa e fuori. So per certo che voi non vi preoccupate molto di queste cose. Tuttavia, talvolta tali sensazioni sorgono in noi perché abbiamo dei corpi materiali. Questo corpo è come un marmocchio viziato al quale non piace tollerare alcun inconveniente. Più comodità ottiene, più ne vuole. Ma la comodità è nostra nemica. Non c’è bisogno di tali comodità nella nostra vita. Come elefanti, mangiammo così tante giungle, e la nostra fame non fu soddisfatta. Come maiali, mangiammo montagne di escrementi, e la nostra fame non fu soddisfatta. Vita dopo vita abbiamo cercato la comodità, ma non l’abbiamo trovata. Per cui dobbiamo separarci da tali comodità e cercare il Signore Krishna, l’Oceano del Piacere, la Personificazione di tutte le dolcezze. Possiamo avere Lui nella nostra visione iniziando noi stessi al bhakti-yoga. Questo soddisferà la nostra missione più elevata, e questo dovrebbe essere l’oggetto del nostro più grande desiderio.
Per favore andate dal Signore Jagannath con tale desiderio: che per la Sua misericordia Egli appaia alla nostra vista, e che ci dia la polvere del Suo Sacro Dhama, così che possiamo andare lì. Questo è il nostro solo desiderio e preghiera.
vancha-kalpatarubhyas ca krpa-sindhubhya eva ca
patitanam pavanebhyo vaisnavebhyo namo namah
TERZO CAPITOLO
SULLA VIA PER SRI VRNDAVANA-DHAMA
Un discorso tenuto da Sua Divina Grazia
Srila Bhakti Sundar Govinda Dev-Goswami Maharaj
Quando Mahaprabhu ascoltava il nome ‘Vrindavana’, entrava in estasi a causa di Bhava, Prema, e perdeva i Suoi sensi a causa dell’Amore Divino. Nel descrivere il Suo viaggio a Vrindavana, Srila Krishna Dasa Kaviraj Goswami disse: “Non posso nemmeno esprimere il suo stato d’animo”.
Quando Mahaprabhu era a Puri-Dhama durande il periodo del Rathayatra del Signore Jagannath, Svarupa Damodara cantava e il Signore danzava in estasi. Lo stesso Mahaprabhu non cantava molto, ma Svarupa Damodara cantava e il Signore danzava.
Per un certo verso Vrindavana è un luogo molto difficile. Sia nell’andare, che nel partire, o nel muoversi lì o viverci, tutti devono fare molta attenzione. Quando Jagadananda Prabhu voleva andare a Vrindavana, Mahaprabhu gli diede quattro istruzioni:
sighra asiha, tahan na rahiha cira-kala
govarddhane na cadiha dekhite’gopala’
(Sri Chaitanya-charitamrta, Antya-lila, 13.38)
“Se vuoi andare a Vrindavana, puoi andare, ma non stare troppo a lungo. Non salire sulla collina Govarddhana nemmeno per vedere la Divinità, Gopala, e stai sempre con Rupa e Sanatana. Segui la loro guida e non lasciare la loro associazione”. Queste furono tre delle Sue direttive e la quarta fu: “Non imitare i Vrajabasi“.
Jagadananda Prabhu era un buon amico di Mahaprabhu ed è considerato essere l’incarnazione di Satyabhama. Era estremamente attaccato a Mahaprabhu e qualche volta mostrava il suo affetto in un modo inusuale. Mahaprabhu gli diede istruzione: “Non imitare o associarti intimamente con i Vrajabasi“.
Jagadananda sapeva tutto riguardo le regole e i regolamenti da seguire per vivere nel Sacro Dhama, ma Mahaprabhu Si atteggiò come se pensasse che egli non fosse così qualificato. Perciò diede qualche istruzione: “Jagadananda vuole andare a Vrindavana da solo, ma penso che non sia una buona cosa”. In questo modo Egli lo fermò molte volte. Alla fine Jagadananda era molto triste nel vedere lo spirito da rinunciato di Mahaprabhu. Non poteva tollerarlo, per cui non voleva stare sempre con Mahaprabhu. Voleva invece andare a Vrindavana. Fu allora che Mahaprabhu gli diede queste quattro direttive e gli diede il permesso di andare: “Puoi andare, ma non stare troppo a lungo perché ovunque Maya, l’illusione, opera. Maya copre ogni cosa in questo mondo materiale. Può essere Vrindavana, Nabadwip o Puri, ma ovunque esiste qualche coperta di Maya, e se tu stai troppo a lungo in tali posti puoi essere attratto dall’opera di Maya e così fare delle offese al Dhama“.
Srila Bhaktivinoda Thakura, nel suo libro Sri Nabadwip bhavataranga dice: jadamaya bhumi jala dravya yata ara. Quello che noi vediamo a Nabadwip-Dhama è tutto jada, mondano. Ma dentro quella forma mondana, quando Maya rimuoverà misericordiosamente la coperta, vedremo la reale forma del Dhama.
Persino vedere il lato esterno del Dhama è benefico, ma se commettiamo aparadha, offese, è dannoso per la nostra vita spirituale. E se non possiamo vedere nel modo appropriato il vero, trascendentale Dhama, per lo meno dovremmo cercare di non vedere l’opposto, cioè di vederlo solo come mondano.
Quando Mahaprabhu sperimentò Mahabhava per sette giorni, nella casa di Srivasa Pandita, diversi devoti Lo videro con diverse Forme. I devoti di Ramachandra videro Mahaprabhu come Ramachandra, i devoti di Visnu Lo videro come Visnu; altri Lo videro nella forma di Nrsimhadeva, ed altri ancora Lo videro come diverse incarnazioni di Visnu. In quell’adunanza Mahaprabhu pose delle restrizioni a Mukunda Prabhu: “Non ti darò il darsan. Mukunda rimase fuori dalla casa, piangente. Vedendolo piangere, i devoti lo riferirono a Mahaprabhu: “Mukunda è molto triste e vuole porre fine alla sua vita gettandosi nel Fiume Gange. Non vuole mantenere il suo corpo se non può vedere la Tua Forma. Piange continuamente qui fuori”. Mukunda mandò un messaggio attraverso i devoti chiedendo a Mahaprabhu: “Quando vedrò la Tua Forma?” Mahaprabhu rispose: “Dopo dieci milioni di nascite Mi potrai vedere”. Ascoltando questo, Mukunda si rallegrò e cominciò a danzare fuori dall’entrata: “Oh, dopo dieci milioni di nascite vedrò ancora Mahaprabhu! Allora non ho problemi. Posso tollerare dieci milioni di nascite per avere ancora il Suo darsan“.
Nell’ascoltare ciò Mahaprabhu fu molto felice e disse: “Ora ha già attraversato dieci milioni di nascite e può vederMi, può venire immediatamente”. Quindi i devoti chiamarono Mukunda: “Oh, Mukunda, vieni, Mahaprabhu ti sta chiamando!” Ma Mukunda disse: “Mahaprabhu ha detto: ‘dopo dieci milioni di nascite’, per cui come posso andare lì ora? Se vado ora non sarò in grado di vedere la vera Forma di Mahaprabhu. Solo dopo dieci milioni di nascite sarò in grado di vedere, ma non ora. Se Lo ‘vedo’ adesso, non sarà davvero ‘vedere’, sarà illusione. Per cui perché dovrei andare? Non voglio andare lì ora”.
È necessaria una visione reale, e quella è la cosa principale. Altrimenti vedere le Divinità, il Dhama o qualunque altra cosa è solo un esercizio per gli occhi; non è un’effettiva visione (darsan) e non otterremo il reale beneficio da quello. Ma Mahaprabhu disse: “Ora le sue dieci milioni di nascite sono passate, e può venire a vederMi”. Mukunda castigò molto se stesso perché a causa dello sbaglio che aveva commesso aveva indotto Mahaprabhu a rifiutargli inizialmente l’ingresso. Ma in seguito Mahaprabhu gli mostrò la Sua vera Forma. Il punto principale è che senza devozione e conoscenza trascendentale non possiamo vedere né il reale Vrindavana-Dhama, né il reale Nama, Rupa, Guna e Lila (Nome, Forma, Qualità e Divertimenti) del Signore. Tutti questi sono trascendentali, perciò non possiamo vederli con i nostri occhi mondani. Questo è il punto fondamentale.
Lo stesso è vero sia che andiamo a Vrindavana sia che stiamo a Nabadwip. Tuttavia questi posti sono Sacri Dhama ed emanano cose propizie. Possiamo avere una goccia di quello se vi stiamo senza offese. In quel modo possiamo toccare la luminescenza di quel jyoti, di quell’effulgenza. Il Dhama è coperto dall’illusione, tuttavia traspare della brillantezza, e quella effulgenza o brillantezza del Dhama ci può toccare se vi stiamo senza offese. Ma se stiamo lì troppo a lungo possiamo diventare troppo familiari e quindi quella luminosità può lasciarci. Quella luminescenza è qualcosa come una luce, ma è più di quella, è il mondo trascendentale ed è completamente cosciente.
Era per istruire noi che Mahaprabhu suggerì a Jagadananda: “Non stare a Vrindavana per molto tempo perché così facendo ci sono più possibilità di fare offese, e non salire sulla Collina Govarddhana perché questa Collina è una forma di Krishna”. Nelle Scritture è menzionato che Govarddhana ha due forme: una come servitore, e l’altra forma è Krishna stesso che accetta il servizio dai devoti. Quindi Mahaprabhu diede istruzioni a Jagadananda: “Non andare sulla Collina Govarddhana, e quando stai a Vrindavana resta con Rupa Goswami e Sanatana Goswami. Sotto la loro guida non sorgerà nessun problema e vi saranno meno opportunità di commettere offese. Se stai con loro non commetterai alcuna offesa lì. Anche stare con Rupa e Sanatana è una grande responsabilità, ma per Mio ordine puoi stare lì protetto e seguire la loro guida”.
Più tardi ci fu un passatempo dove Jagadananda si arrabbiò molto con Sanatana, ma quello è il loro Lila. Jagadananda Prabhu è un parsada (eterno associato) di Mahaprabhu, ma Mahaprabhu ci insegna sempre attraverso i Suoi devoti. Il principio fondamentale è che quando andiamo a Vrindavana dobbiamo seguire un devoto. Per mantenerci all’interno della corretta concezione dobbiamo prendere rifugio, asraya, presso un vero devoto, altrimenti se pensiamo: “Farò bhajan da solo a Vrindavana”, può risultare la cosa meno benefica. Molti dei discepoli di Srila Prabhupada Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura volevano fare bhajan lì, ma Srila Prabhupada Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura non era daccordo. E non solo, ma dopo che egli stesso andò a Vrindavana espresse: “Sono davvero sfortunato, non ho visto nemmeno un vero, perfetto devoto”.
A quel tempo c’erano molti babaji a Vrindavana, molti dei quali erano famosi ed ampiamente acclamati come siddha-mahapurusa (anime perfette). Ma, con le mani sulla fronte, Srila Prabhupada Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura disse: “Non vedo alcun perfetto Vaisnava a Vrindavana. Questa è la mia sfortuna”. Perciò dobbiamo essere cauti con la nostra conoscenza. La conoscenza è un tipo di potere e dovrebbe essere usata con saggezza. Questo avvertimento ci è stato dato nei libri. Ma la conoscenza trascendentale è un’altra cosa; tuttavia, se riusciamo ad usare saggiamente anche solo la conoscenza mondana, otterremo dei benefici. Fu per questa ragione che Mahaprabhu disse a Jagadananda Prabhu: “Quando sei a Vrindavana usa la tua conoscenza con saggezza e sarai beneficiato. Segui Rupa e Sanatana Goswami, non imitando il loro comportamento, il loro sadhana, ma seguendo le loro direttive”. Le Scritture ci consigliano: “Devi seguire quello che dice Krishna, ma non devi cercare di imitare quello che fà”. L’avviso dello Srimad-Bhagavatam è: “Non pensare nemmeno di imitare Krishna o i Suoi potenti devoti. Il Signore Siva digerì un oceano di veleno, ma tu non hai la capacità di fare lo stesso. Se ci provassi, moriresti”.
Abbiamo molte notizie del mondo trascendentale attraverso le Scritture, ma solo nel momento in cui le utilizzeremo saggiamente e nel modo appropriato saremo beneficiati, altrimenti saremo perdenti. I pericoli sono ovunque, per questo dovremmo sempre essere cauti.
Vrindavana-Dhama è trascendentale, sebbene la parola ‘trascendentale’ non sembra essere sufficiente per descriverlo. Possiamo dire ‘mondo spirituale’, ma anche quello non è sufficiente. Vrindavana-Dhama è Cinmaya-dhama, è trascendentale, è cosciente, ma è anche più di quello.
Rupa Goswami diede uno sloka molto bello a proposito di quel mondo e di quel tipo di estasi:
vyatitya bhavanavartma yas camatkara-bharabhuh
hrdi sattvojjvale badam svadate saraso matah
Dice vyatitya bhavana: quel piano è oltre e al di sopra si qualsiasi cosa possiamo raggiungere attraverso la massima estensione della nostra conoscenza. È largamente al di là della nostra comprensione; è inconcepibile per noi, ed allo stesso tempo è talmente bello che non possiamo nemmeno immaginarlo. Ma è nostra proprietà e possiamo ottenerlo. Non solo possiamo ottenerlo, ma un giorno dovremo ottenerlo, altrimenti non abbiamo speranze. Oggi o domani, o forse dopo milioni di nascite, ma dobbiamo ottenerlo. Non c’è altra via per noi.
Lo Srimad-Bhagavatam dice:
nr-deham adyam sulabham sudurllabham
plavam sukalpam guru-karnadharam
mayanukulyena nabhasvateritam
puman bhavabdhim na taret sa atmaha
(Srimad-Bhagavatam 11.20.17)
Dobiamo utilizzare questa opportunità, questa nascita umana, immediatamente. Adesso abbiamo questo corpo umano ed è molto adatto per praticare la coscienza di Krishna. Con altri corpi come quelli delle mucche, dei cavalli, o degli alberi, la coscienza è insufficiente. Siamo fortunati perché adesso abbiamo un corpo umano, e non solo un corpo umano, ma un corpo umano civilizzato con una coscienza sviluppata, dal momento che siamo nati in un posto conveniente. Non siamo come gli uomini della giungla. Quindi, colui che non coglie l’opportunità di praticare la coscienza di Krishna avendo questa forma umana, con una coscienza sviluppata, è una persona suicida. Non c’è la certezza che otterremo un’altra chance, per cui dobbiamo immediatamente utilizzare il vantaggio dato da questa occasione.
Devoto: Srila Maharaj, nell’ambito della cultura Inglese non abbiamo mai sentito prima d’ora di Goloka, o Cinmaya-dhama. In Inglese non ci sono parole per descrivere appropriatamente queste cose. Per cui come possiamo esprimerle convenientemente?
Srila Govinda Maharaj: In qualche modo cercheremo di dare una descrizione! Cercheremo di dare delle indicazioni generali. Anche Srila Rupa Goswami fece così nel suo verso:
vyatitya bhavanavartma yas camatkara-bharabhuh
hrdi sattvojjvale badam svadate saraso matah
È al di là della vostra intelligenza, al di là della vostra intera civilizzazione, al di là di ogni cosa. Forse possiamo arrivare a conoscere la nostra civilizzazione in tutta la sua estensione, ma Goloka-Vrindavana è al di là di quella.
Devoto: Rupa Goswami può esprimere questo utilizzando parole Sanscrite e Bengali, ed anche Sua Divina Grazia può farlo. Ma come potremmo tradurre la parola divya? Se diciamo divino, quello indica solo il paradiso; e se diciamo coscienza, indica solo una coscienza generale. Non esiste parola per Goloka, e non esiste parola per cinmaya. Abbiamo bisogno di tradurle in Inglese, ma non abbiamo le parole appropriate, per cui come potremo fare?
Srila Govinda Maharaj: Cercheremo sempre di fare del nostro meglio per esprimere ogni cosa nel modo appropriato secondo le nostre capacità. Persino la nostra stessa comprensione può non essere reale, sebbene abbiamo la sensazione che lo sia. Durante la mia infanzia, quando ero solito ascoltare canzoni sul Radha-Krishna Lila, talvolta sedevo come se fossi incosciente mentre immaginavo quei Divertimenti. Visualizzavo cosa sta succedendo lì, che cosa sta facendo Krishna, cosa stanno facendo i Suoi associati, e molte cose. Ora penso diversamente, ma a quel tempo pensavo che ciò che vedevo fosse reale. E quando ascoltavo o talvolta cantavo le canzoni del Gosthya-lila (canzoni sui Divertimenti di Krishna pastore), ne ero totalmente attratto, e non solo attratto, ma totalmente incantato. Catturato da quell’illusione consideravo me stesso come facente parte di quel gruppo che custodiva le mucche. Questa è senza dubbio una cosa di buon auspicio, ma ora posso capire che era un tipo di illusione, e per la grazia di Srila Guru Maharaj fui protetto dall’esserne troppo coinvolto. In questa maniera non ricevetti reazioni negative. Ora adoro da lontano l’insieme di quel reame, ma a quel tempo pensavo, ed avevo anche sensazioni molto forti, che ero parte di quel Lila. Ora posso capire che era qualcosa, ma non la cosa reale. Così possono esserci molte cose, ma ogni cosa è mescolata con la concezione mondana.
Srila Guru Maharaj e Sripad Jajavar Maharaj erano soliti parlare insieme, e qualche volta questi discorsi erano molto intensi. Srila Guru Maharaj supportava sempre la linea della coscienza, mentre Sripad Jajavar Maharaj analizzava e categorizzava sempre ogni cosa, vedeva le cose da un punto di vista analitico. Analizzare può non essere sempre una brutta cosa; ma è quando vuoi stare nel piano della coscienza, e riesci a starci, che puoi vedere ogni cosa, altrimenti no. Srila Bhaktivinoda Thakura dice:
vicaksana kari’, dekhite cahile
haya ankhi agocara
Se vuoi analizzare ogni cosa, scomparirà dalla tua vista. Quando vai a porre il tuo occhio su quel Soggetto per guardarlo, scrutinarlo e analizzarlo, esso scomparirà. Se lo approcci in quel modo, sarà molto difficile per te. Ma se stai nel vero piano cosciente, ogni cosa apparirà d’innanzi a te.
Ci sono due tipi di apparizioni: vera apparizione e apparizione illusoria. Dove c’è coscienza mondana, qualcosa appare, ma possiamo dire che è illusione. Quell’apparizione illusoria talvolta può essere ottenuta tramite l’applicazione del potere degli yogi, o con l’uso di droghe, ma è tutto illusorio. Controllando i sensi gli yogi possono stare in qualche piano di coscienza, ma quello non è il reale piano cosciente di Krishna.
yamadibhir yoga-pathaih, kama-lobha-hato muhuh
mukunda-sevaya yadvat, tatha he alma na samyati
(Srimad-Bhagavatam 1.6.35)
Anche ciò che possiamo vedere attraverso la pratica dello yoga (yama, niyama, asana, pranayama, dharana, dhyana ecc…) è l’ombra, non la cosa reale. Attraverso lo yoga, possiamo al massimo vedere solo la luce del Paramatma ed avere una sorta di collegamento con Lui. Ma non possiamo arrivare ai Passatempi di Krishna e al mondo di Krishna attraverso quel metodo.
Nella Sri Brahma-samhita è detto:
premanjana-cchurita-bhakti-vilocanena
santah sadaiva hrdayesu vilokayanti
yam syamasundaram acintya-guna-svarupam
govindam adi purusam tam aham bhajami
“Quando il mio cuore sarà colmo di krsna-prema, e i miei occhi saranno decorati con l’amore della dedizione e riceveranno quella visione trascendentale, allora sarò in grado di vedere nel mio cuore e ovunque quei Divertimenti di Vrindavana”.
Ciò che è necessario è la devozione. Srila Rupa Goswami dice chiaramente che solo attraverso la devozione si è capaci di sentire e vedere ogni cosa. Qualche volta i devoti chiedevano a Srila Guru Maharaj: “A cosa dovrei pensare quando canto il Mahamantra Hare Krishna? Dovrei pensare alle Divinità, ai devoti, o alla loro parafernalia?” Srila Guru Maharaj rispondeva: “No, a niente; solamente prega Sri Nama: ‘Per favore mostra la Tua Forma’, e canta senza offese. Quando quel trascendentale Nama-prabhu apparirà nel tuo cuore, anche il tuo corpo diverrà trascendentale, cinmaya-deha“.
Le Scritture ci danno molte direttive su come praticare vita devozionale. Sono qualcosa come delle istruzioni da un esperto che è specializzato nel fare una cosa particolare. Un esperto in elettronica ogni giorno può costruire diversi registratori o radio. È molto facile per lui. Dal momento che è qualificato può istruire altri su come fare: “Se fai così e così, anche tu ti qualificherai e scoprirai che è una cosa molto semplice”. Le Scritture si presentano a noi in modo simile. Vyasadeva e altri rsi e muni sono molto esperti e hanno detto: “Se cerchi di praticare in questa maniera, è molto facile”. Ma in realtà arrivare a quel piano è molto difficile. Ci sono molte cose che ci disturbano, molte offese e altri ostacoli. Quando una persona cerca di avviare un generatore, è prima necessario girare la manovella. Un sacco di potenza è necessaria, ed è problematico e difficile, ma una volta che il generatore è in funzione, può produrre tutta la potenza, forse mille kilowatt o più. Tuttavia all’inizio, quando uno comincia manualmente a metterlo in moto per generare quella potenza, è difficile. Similmente, la nostra situazione presente è dura per noi, non c’è dubbio, ma una volta che cominciamo ad andare diventerà facile. Nello stadio di pratica si sentono diverse cose: felicità, purezza, entusiasmo ecc… Lo stadio di prima classe, quello più elevato, è quando possiamo stare con fermezza nel piano della coscienza di Krishna, e quello è lo stadio paramahamsa. In molti posti è riportato che ogni cosa viene da Krishna ed ogni cosa appartiene a Krishna. Essere totalmente in questo stato di coscienza significa essere allo stadio di paramahamsa. Quando quella coscienza verrà ci armonizzeremo facilmente con tutto. Nel mezzo dell’ambiente intero, saremo in grado di tollerare ogni cosa.
Quando Krishna stabilì i Pancha-Pandava nel loro regno, disse a Kuntidevi: “Ora ogni cosa è sistemata. Stai qui felicemente. Sto andando a vedere la Mia Dvaraka, il Mio regno, per controllare come vanno le cose là”. Krishna era pronto a partire con il carro, e mentre stava di fronte a tutti, Kuntidevi si avvicinò a Lui e pregò:
vipadah santu tah sasvat
tatra tatra jagad-guro
bhavato darsanam yat syad
apunar bhava-darsanam
(Srimad-Bhagavatam 1.8.25)
“Mio caro Krishna, Tu pensi che ora siamo molto felici, ma in realtà non è così. Siamo molto tristi poiché Tu stai tornando a Dvaraka. Non voglio questo regno. Potrei lasciare tutto se solo Tu stessi qui; ma Tu non ci starai, perciò prego affinché quei passati giorni di pericolo tornino ancora, e che questi ‘felici’ giorni presenti ci lascino! Voglio quei momenti pericolosi, perché durante il pericolo abbiamo la Tua presenza, e con la Tua presenza arriva tutto ciò che è propizio. Chiunque veda il Tuo volto non nascerà più in questo mondo materiale”.
Il punto principale è che all’inizio, quando comminciamo la nostra vita devozionale qualche disturbo non può che sopraggiungere, ma una volta che siamo avviati, procederemo molto facilmente. Sentiremo che è una cosa molto facile praticare la coscienza di Krishna. Quando saremo stabiliti nel piano della fede non avremo problemi. È necessario solamente stare nel piano della fede e il nostro carro correrà. Tuttavia, la parte iniziale è difficile perché la nostra anima è coperta dall’ahankara, così non possiamo differenziare tra l’ahankara e la nostra anima. Quindi è necessario impegnarsi nelle pratiche iniziali di pulizia per arrivare a differenziare le cose nel modo appropriato.
ahankaranivrttanam, kesavo nahi duragah
ahankara-yutanam hi, madhye parvvata-rasayah
(Brahma-vaivartta Purana)
L’ostruzione è il nostro ego, ahankara. Ahankara significa il falso ego, ma questa definizione non è molto accurata. Ahankara significa un particolare tipo di mondo, un mondo intero con innumerevoli cose al suo interno. “Mia madre, mio padre, mio fratello, mia moglie, la mia casa, il mio giardino, il mio tutto… e: posso fare questo, posso fare quello, ho fatto quello; e prima di me, mio padre fece questo e quello…” Il mondo dell’ahankara è un mondo davvero grande! Non è solo ego; dire solo ‘ego’ non è sufficiente, ma è un mondo in espansione. Se riusciamo a distaccare noi stessi da quel mondo egoistico allora possiamo immediatamente stabilirci nel piano della fede, e dopo di quello non avremo problemi. Per questo ho descritto il livello paramahamsa come il piano nel quale, nella nostra precedente analogia, il ‘generatore’ sta già funzionando. Srila Prabhupada Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura venne in questo mondo per insegnarci praticamente cos’è lo stadio paramahamsa con la sua condotta, i suoi scritti e le sue parole.
Molte cose possono essere sbagliate secondo la legge mondana, ma ogni cosa appartiene a Krishna. Nella Srimad Bhagavad-gita (18.17) Sri Krishna dice ad Arjjuna:
yasya nahankrto bhavo, buddhir yasya na lipyate
hatvapi sa imanl lokan, na hanti na nibadhyate
“Colui che è libero dall’egotismo (nascente dall’avversione all’Assoluto), e la cui intelligenza non è implicata (in attività mondane), persino se uccide tutti gli esseri viventi nel mondo intero, non uccide affatto, né soffre le conseguenze dell’assassinio”. Il punto che Krishna sta affermando è che nessun peccato ti toccherà se stai nel piano di fede del mondo trascendentale.
Molti sintomi si manifestano nella vita del praticante. Il primo sintomo è l’entusiasmo, e grazie all’ispirazione data da Srila Swami Maharaj molti nuovi venuti erano molto solleciti nella loro predica: “Il mio Guru ha detto che devo predicare e ha detto che ogni cosa viene da Krishna, che ogni cosa è proprietà di Krishna, e che noi siamo i servitori di Krishna, per cui dobbiamo utilizzare ogni cosa al Suo servizio”. In questo modo predicarono molto entusiasticamente in Occidente. All’interno delle nostre leggi mondane è offensivo prendere qualcosa che è proprietà per esempio di un Hotel, ma qualcuno di loro non si preoccupò di quello. Pensarono: “Loro stanno facendo delle offese perché hanno la mentalità che ‘questo è di mia proprietà, è il mio Hotel’, ma in realtà loro sono tutti ladri, non noi“. (Per cui presero degli oggetti da quell’Hotel). Srila Swami Maharaj senza dubbio diede la reale concezione della coscienza di Krishna, e se noi siamo puri al cento per cento non avremo problemi. Ma se non siamo puri al cento per cento e se c’è anche la minima tendenza ad imitare, non può che sorgere qualche problema. L’imitazione è difficile da riconoscere, e se non sappiamo riconoscere che cosa è imitazione e che cosa è puro, ci troveremo di fronte a dei problemi. Quindi è necessario differenziare tra ciò che è imitazione e ciò che è puro.
Srila Swami Maharaj diffuse l’onda della coscienza di Krishna per tutto il mondo, ed ora è giunto il momento per predicare la concezione di Srila Guru Maharaj. La mia speranza è una speranza molto profonda (spero sempre in grande) e sono sempre sorpreso nel vedere in che modo la coscienza di Krishna si sta espandendo in tutto il mondo.
Mahaprabhu disse:
prthivite ache yata nagaradi-grama
sarvvatra pracara haibe mora nama
(Sri Chaitanya-charitamrta, ndi-lila 17.203)
“Il Mio Santo Nome sarà predicato in ogni città e villaggio del mondo”. È un miracolo che questo sia accaduto in solo pochi anni. Se ci pensiamo non riusciamo a credere in che modo sia stato possibile. Srila Swami Maharaj provò molto duramente durante il suo primo anno in America, ma non riuscì ad ottenere nulla con successo. Per un anno provò molto duramente a mettere in funzione il generatore; ma quandò lo avviò, immediatamente il mondo intero si illuminò attraverso la coscienza di Krishna.
Qualche volta possiamo fare delle offese, forse addirittura il quaranta per cento del tempo commettiamo delle offese. È nostro diritto di nascita! Poiché siamo nati in questo mondo mondano, possiamo provare, ma non possiamo che compiere un lavoro imperfetto. Ma con così tante offese nel mondo, siamo attoniti e non riusciamo a indovinare in che modo la coscienza di Krishna si sia espansa in tutto il mondo. Vedendo il risultato della predica di Srila Swami Maharaj siamo molto ravvivati.
Anche Srila Prabhupada Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura provò molto intensamente a diffondere la coscienza di Krishna per tutto il mondo. Quando avviò la Gaudiya Math, tutte le false sampradaya si impaurirono molto e volevano eliminare la Missione di Srila Prabhupada Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura. Volevano addirittura uccidere lui stesso, ma non ebbero successo. Egli provò molto duramente e stabilì sessantaquattro centri in India e inoltre mandò i suoi discepoli fuori dall’India, in Germania, Inghilterra e America. Cercò in questo modo di diffondere la coscienza di Krishna ma non ebbe così successo con la predica oltremare. Dopo la sua scomparsa qualche problema nacque nella Missione, ma ancora qualche suo discepolo, come Sripad Ban Maharaj e Sripad Goswami Maharaj cercò molto duramente di predicare.
Sripad Goswami Maharaj fu mandato a Londra da Srila Prabhupada Saraswati Thakura. A un certo punto non aveva assolutamente denaro, non un soldo. Aveva un fornello dove era necessario inserire quattro penny per poter cucinare, ma non aveva neppure quelli. Pensò: “Che farò ora?” Subito dopo l’uomo delle pulizie gli diede una busta e gli spiegò che l’aveva trovata sotto il tavolo, o forse alla porta: “Per favore guarda cos’è”. Sripad Goswami Maharaj la aprì e vide un assegno di 1300 sterline. Fu sorpreso! Precedentemente aveva scritto al Maharaj di Baroda: “Sono nei guai per mancanza di denaro, per favore spedisca qualcosa come donazione”, ed ora quei soldi erano arrivati. Il suo interesse immediato era rivolto verso la colazione, altrimenti senza cibo si sarebbe ammalato. Ma come percepire il denaro? Quella mattina, non appena la banca aprì andò per cambiare l’assegno, ma non aveva alcun conto, e il commesso della banca gli chiese un’identificazione: “Voi siete il Signor Goswami? Potete dimostrarlo?” Non aveva carta d’identità e inoltre, essendo indiano, non era forse molto cosciente sul da farsi. Tuttavia, il giorno precedente aveva presenziato a un meeting e la sua foto era pubblicata sul quotidiano di quel giorno. Improvvisamente vide il giornale posato sulla cassa e lo indicò all’impiegato di banca: “Ho partecipato a quel meeting, guardi, c’è la mia foto”. Così quell’uomo gli diede immediatamente il denaro! Ad ogni modo Sripad Goswami Maharaj provò molto duramente a Londra, ma non ebbe molto successo. Forse piantò qualche seme nella terra Inglese, ma è vero che non ebbe successo e non ottenne nulla di sostanziale. Anche Sripad Ban Maharaj cercò in Germania, Francia e America, ma anch’egli non ebbe successo.
Molti anni dopo, Srila Swami Maharaj provò ed ebbe successo. Cercò anche di predicare in India senza molto successo, ma la sua intenzione fu sempre quella di andare a predicare in Occidente e così fece. Questa storia la conoscete: per un anno cercò di generare qualcosa lì. Quindi decollò per la misericordia di Krishna e Nityananda Prabhu e la sua luce si diffuse per tutto il mondo in così poco tempo. Sono molto sorpreso, ed anche colmo di gioia nel mio cuore. Mi viene da pensare: “Come è possibile?”
Quando il Buddismo, il ‘Sankarismo’ o qualunque sorta di ‘ismo’ apparvero, ci volle un lungo periodo di tempo prima che venissero accettati dalle persone. Talvolta fu necessaria l’influenza di un re o di qualche evento speciale per aiutare una particolare concezione a diffondersi e ad essere predicata largamente. In ogni modo, generalmente ci vuole un periodo di tempo davvero lungo. Ma tra i cinque e i dieci anni Srila Swami Maharaj fu capace di propagare la coscienza di Krishna per tutto il mondo. E Mahaprabhu lo predisse:
prthivite ache yata nagaradi-grama
sarvvatra pracara haibe mora nama
Quando vediamo questo proviamo molta felicità nel nostro cuore e pensiamo: “Qui deve essere presente qualcosa di trascendentale!” Possiamo essere in grado di vedere oppure no, questa è un’altra cosa, ma possiamo sentire la sua presenza lì. Per questo non guardo immediatamente ad alcuna colpa dei devoti. Ciò che i devoti stanno facendo, in Occidente come in Oriente, penso che lo stiano facendo molto bene. Ricordo immediatamente Srila Swami Maharaj e Srila Guru Maharaj e sento: “Forse stanno facendo qualche sbaglio, ma non è un problema”.
Non so qual è il volere di Krishna e Mahaprabhu ora, ma la reale coscienza di Krishna senza dubbio si è propagata, per cui esiste una sostanziale Acharyya in questo mondo. Forse non sono tutti perfetti, ma in qualche modo stanno provando, ed almeno stanno facendo qualche grezza, prima coltivazione. Quando si coltivano le messi, prima bisogna arare, quindi piantare il seme, poi innaffiare ecc… In questo modo possiamo dire che il lavoro sta procedendo molto bene.
Quando c’è una guerra molti soldati muoiono. Anche molte donne, bambini, e le proprietà e altre cose si perdono. In guerra è inevitabile, deve essere così. Anche questa che stiamo facendo è un tipo di guerra: con Maya, Durga. È una rivolta. Un ambiente rivoluzionario è stato creato da Srila Swami Maharaj, Srila Guru Maharaj e altri, per cui qualcuno morirà o verrà ferito, ma le porte della prigione di Durga sono state rotte. Altrimenti, come mai persone in tutto il mondo stanno cantando ‘Hare Krishna’? La rivoluzione è già esplosa, e nella lotta qualcuno può venire ferito e qualcuno può morire, ma la porta è stata rotta e i prigionieri stanno correndo a Vaikuntha.
Srila Bhaktivinoda Thakura descrisse i Divertimenti di Krishna e Radharani in modo molto rispettoso. Dai suoi scritti possiamo capire qual è la nostra più alta destinazione. Attualmente possono esserci diversi tipi di difficoltà per molte persone, ma questo speciale tipo di conoscenza, questa coscienza di Krishna arriverà ai prigionieri dormienti sotto Maya.
I prigionieri stavano dormendo, ma ora, grazie a questa coscienza, si sono svegliati, una rivolta è esplosa nella prigione e stanno scappando. Siamo molto fortunati che è successo nei nostri tempi, e vi stiamo assistendo. Avrebbe potuto accadere nel passato, o poteva accader nel futuro, ma siamo così fortunati di vedere la rivoluzione accadere ora. Abbiamo visto molte cose e abbiamo avuto l’associazione di Generali e soldati; anche questa è la nostra fortuna. Ora, se riusciamo a procedere in modo armonico, sarà alla fine fruttuoso per tutti noi. Hare Krishna.
ALL’INTERNO DEL SACRO DHAMA
Un’introduzione e un discorso di benvenuto a Govardhana
Srila Ragunatha Dasa Goswami pregava sempre Giriraja Govarddhan: nija-nikata-nivasah dehi govarddhana tvam. Anche Rupa Goswami disse:
vaikunthaj janito vara madhu-puri tatrapi rasotsavad-
vrndaranyam udara-pani-ramanat tatrapi govarddhanah
radha-kundam ihapi gokula-pateh premamrtaplavanat
kuryyad asya virajato giri-tate sevam viveki na kah
All’inizio possiamo vedere Vaikuntha-Dhama come un luogo veramente elevato, ma al di sopra di quello, il posto più importante è Mathura: janito vara madhu-puri. Perché? Perché Krishna in persona è nato lì, il Suo lila è lì. Narayana, invece, non nasce. Non ha nascita, non ha padre né madre, ma Krishna ha Suo padre e Sua madre (all’interno del Suo lila). Inoltre: vaikunthaj janito vara madhu-puri tatrapi rasotsavad… meglio di Mathura è Vrindavana, dove Krishna ha i Suoi Passatempi con le Gopi. E, al di sopra di quel posto, il posto più elevato, è Sri Govardhana. Dice Srila Prabhupada Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura: giridhari-gandharvvika yatha krida kaila.
Il posto più degno di adorazione, ai piedi di Govarddhana, è il Radha-kunda; lì Krishna e Radharani hanno il Loro supremo Prema-lila. Colui che ha un minimo di intelligenza, cercherà di stare a Govarddhana; e se è possibile, può stare al Radha-kunda. Tuttavia, non tutti possono stare al Radha-kunda, ma possono stare ai piedi di loto di Govardhana.
Srila Prabhupada Saraswati Thakura disse che possiamo stare ai piedi di loto di Govardhana ed andare ogni giorno al Radha-kunda e servire il Radha-kunda, il Syama-kunda, ecc… I devoti staranno a Govardhana e presteranno il loro servizio nella loro Gopi-bhava, la loro trascendentale servizievole forma di una Gopi. Anche le Gopi stanno a Govardhana, ed ogni giorno vanno al Radha-kunda a rendere il loro servizio. Durante la notte non stanno tutte con Radha e Krishna, ma solo alcune rimangono, mentre le altre ritornano a Govardhana e passano la notte là, fino alle tre del mattino. Quindi, alle quattro, ricominciano ancora il loro seva al Radha-kunda, e lì vi passano tutta la loro giornata. Quando Radha e Krishna vanno a dormire, tornano di nuovo a Govardhana. In quel momento solo alcune, come Rupa Manjari, rimangono per il servizio di Radha e Krishna, per massaggiare i Loro piedi di loto e dare Loro qualcosa da mangiare. Durante la notte la Coppia Divina è impegnata nel Loro lila, e le Manjari Li aiutano, ma le Sakhi non possono entrare in quel posto. Solo le Manjari possono entrare in quel momento. Qualche volta Krishna è stanco, ed ha estremamente bisogno di un bicchiere d’acqua, ma nessuno può entrare lì in quel momento, solo le Manjari possono andarci. Questa è una cosa estremamente elevata, e non è argomento discutibile da noi, ma succede. Noi stessi staremo ai piedi di loto di Govardhana e pregheremo Krishna, o anzi, Srimati Radharani. Tutto il gruppo delle Gopi a Govardhana serve Radharani, non hanno connessione con Krishna. Vanno da Govarddhana al Radha-kunda e al Syama-kunda ed organizzano varie cose. L’Astakaliya-lila si svolge lì, e in nessun altro luogo, e chi vuole servire esclusivamente Radha e Krishna penserà a questi Passatempi. Ma non penseremo a tali cose ora. Con questo nostro corpo e questa nostra mente mondani non possiamo pensare a quello.
dhamera svarupa sphuribe nayane
haiba radhara dasi
Srila Bhaktivinoda Thakura disse che cantando, cantando e cantando dimenticheremo la nostra coscienza corporale, e allora la nostra forma essenziale di servitrice di Srimati Radharani si manifesterà. Questa è una cosa molto elevata; ma adesso non prenderemo in considerazione tali cose perché siamo certi di commettere offese a Radha-Krishna e ai devoti. Diciamo Vrindavana, ma Vrindavana significa diversi posti associati insieme; quella è Vrindavana.
…jaya radhe, jaya krsna, jaya vrndavan
sri-govinda, gopinatha, madana-mohan
syama-kunda, radha-kunda, giri-govarddhan
kalindi jamuna jaya, jaya mahavan
kesi-ghata, bamsi-bata, dwadasa-kanan
jaha saba lila koilo sri-nanda-nandan…
Tutti questi luoghi e più sono inclusi in Vrindavana, e nel villaggio di Vrindavana, Krishna è impegnato in molti differenti tipi di lila.
In questo luogo il lila di Krishna ha luogo in varie aree. Siamo ora qui, a Vrindavana, e preghiamo di riuscire a trovare un posto per il nostro ‘Srila Sridhar Swami Sevasram’. Non so dove Radharani ci darà un posto per stare, ma è avvicinabile solo attraverso la preghiera. Possiamo solo pregare: “Per favore, concedici di entrare”. In realtà, non è Radharani che dà ingresso. L’ammissione è concessa dalle Sakhi, le amiche di Radharani. In particolare, noi siamo nel gruppo di Lalitadevi, e in quel gruppo Rupa Manjari è a capo della sezione delle Manjari, e Lalitadevi è la nostra Maestra. La nostra preghiera è che lei ci prenda e ci impegni nel servizio. Siamo molto speranzosi poiché la disposizione di Lalitadevi è molto aperta, un po’ come Nityananda Prabhu. È molto affettuosa con tutti, ed è a capo di tutte le Sakhi.
Le Asta-Sakhi, le otto Gopi principali, sono: Lalita, Visakha, Citra, Campakalata, Tungavidya, Indurekha, Sudevi e Rangadevi. Lalitadevi è la leader di quel gruppo. Ha un gruppo speciale, e attraverso le Gopi di quel gruppo organizza il mantenimento del servizio a Radharani. Lei è la direttrice della nostra forma spirituale. Ora noi ci troviamo in corpi materiali, per cui non penseremo a questo, tuttavia quella è la meta della nostra vita. Quindi dobbiamo adorare quel luogo con il massimo riguardo, e non dobbiamo commettere offese nel Dhama.
È davvero molto difficile stare a Vrindavana-Dhama. Dobbiamo avere una spirito di devozione esclusivo per Radha-Krishna, e con quella disposizione possiamo ottenere un posto qui. Per la misericordia di Lalitadevi, attraverso il nostro Srila Guru Maharaj e Rupa Goswami, è possibile ottenerlo. E se cerchiamo di vedere ogni cosa in quel modo, non sorgerà nessun problema per noi.
Siamo così fortunati di aver raggiunto, per la misericordia di Srila Guru Maharaj, Vrindavana-Dhama. In realtà Vrindavana è nel mondo trascendentale e non possiamo raggiungere quel mondo trascendentale con questo corpo mondano. Ma qui, per la misericordia di Mahaprabhu, così come di Srimati Radharani, abbiamo delle speciali facilitazioni. Siamo come api che cercano di prendere il miele da un barattolo di miele sigillato; ma loro possono darci qualche opportunità di congiungerci con quel mondo trascendentale. Il barattolo è chiuso saldamente, e le api non possono rimuovere il sigillo e prendere il miele. Questo è solo un esempio, tuttavia, da questo possiamo capire qual è la nostra posizione. Le api sono fuori dal barattolo, e la nostra posizione è simile; però siamo anche vicini al miele!
Possiamo entrare a Vrindavana-Dhama per la misericordia di Radharani. Ma Lei è occupata con il servizio a Sri Krishna, e non ha tempo di pensare a noi. Tuttavia per la misericordia della Sua più raffinata, vicina ed elevata associata, Lalitadevi, possiamo ottenere un’opportunità di entrare. Lalitadevi è il capo del gruppo delle Sakhi, le amiche di Radharani; è molto misericordiosa e può darci ammissione a Vraja-Dhama, Vrindavana-Dhama.
Ma qui sorge una domanda: lo vogliamo o no? Sentiamo parlare di Vrindavana-Dhama, ma ascoltiamo attraverso i nostri sensi materiali e attraverso le nostre sensazioni mondane. Qualcosa dell’essenza, comunque, filtra attraverso questo ascolto, così diciamo: “Ci piace Vrindavana-Dhama”. Ma, come il Sri Hari-nama Mahamantra, anche Vrindavana-Dhama è trascendentale. Se vogliamo entrare lì, abbiamo bisogno della misericordia speciale di Srimati Radharani attraverso le Sue associate, e possiamo ottenerla solo attraverso uno spirito di intensa brama da parte nostra.
Srila Rupa Goswami disse:
krsna-bhakti-rasa-bhavita matih
kriyatam yadi kuto ‘pi labhyate
tatra laulyam api mulyam ekalam
janma-koti-sukrtair na labhyate
(Sri Chaitanya-charitamrta, Madhya-lila 8.70)
Possiamo fare molti servizi auspiciosi al Signore, ma quello non causa la vera bramosia necessaria per servire a Vrindavana-Dhama. Abbiamo bisogno di avere l’associazione degli associati di Vraja-Dhama, ascoltare il Lila di Krishna, ed impegnare noi stessi in sravanam, kirttanam, visnoh-smaranam, pada sevanam, ecc… Svolgendo questo genere di attività nel nostro sentiero spirituale, può venirci l’ispirazione, e per la misericordia senza causa di Srimati Radharani, quel tipo di bramosia devozionale può entrare nel nostro cuore; krsna-bhakti-rasa-bhavita matih. È davvero rara in questo mondo materiale, ma è la suprema, ultima meta della nostra vita. Ne abbiamo bisogno. Non possiamo arrivare a quell’estatico Lila attraverso il nostro corpo mondano, ma possiamo capire qualche cosa attraverso la linea precettoriale dei nostri Maestri, la Guru-parampara.
isvarah paramah krsnah
sac-cid-ananda-vigrahah
anadir adir govindah
sarvva-karana-karanam
(Sri Brahma-samhita 5.1)
“Il Signore Supremo, la personificazione di verità, coscienza e gioia, è Govinda. È senza inizio, l’origine di tutto ciò che è, e la Causa di tutte le cause”.
Questa è la Sua posizione.
nama cintamanih krsnas caitanya-rasa-vigraha
purna suddho nitya-mukto ‘bhinnatvan nama naminoh
Il Santo Nome e Krishna sono non-differenti. Entrambi sono trascendentali, per cui attraverso la nostra conoscenza mondana e le nostre mondane attività non possiamo arrivare a quell’estasi. Nelle Upanisad è detto:
nayam atma pravacanena labhyo
na medhaya na bahuna srutena
yam evaisa vrnute tena labhyas
tasyaisa atma vivrnute tanum svam
“Il Signore Supremo non è ottenibile attraverso la predica, o attraverso una vasta intelligenza, né conoscendo molto bene i Veda. È raggiungibile solo da colui che Egli stesso sceglie. A tale persona Egli manifesta la propria Forma”.
Quando la misericordia incondizionata discende dal piano superiore e tocca un’anima caduta, quest’anima può capire: “Qualcosa mi sta toccando, ed è una cosa davvero eccelsa e auspiciosa”. Per esempio, se una formica mi sta passando davanti ed io la tocco, può capire che sta venendo toccata. È tutto sotto il mio controllo, non il suo. Quando sollevo il mio dito la formica pensa: “Oh, qualunque cosa venne a toccarmi, ora se ne è andata”. In questa situazione non ha possibilità di utilizzare la sua personalità, non ha libero arbitrio nel controllare la situazione.
Krishna è così. Quando quella Conoscenza Trascendentale in Persona discende e ci tocca, in quel momento possiamo capire, altrimenti non c’è possibilità per noi di comprendere. Non è meccanico. Una possibilità è lì, yam evaisa vrnute tena labhyas: se prendiamo rifugio con la nostra completa, pura devozione ai piedi di loto di Sri Krishna, allora Krishna deve essere misericordioso con noi, e questo ci dà qualche speranza. Dipende dal dolce volere di Krishna, solo in questo modo possiamo ottenere qualche posizione ed entrare nel mondo trascendentale.
Perché facciamo altri tipi di attività come l’adorazione ecc…? È la nostra pratica per dedicare ogni cosa, incluso noi stessi, ai piedi di loto di Krishna. In questa maniera cerchiamo di praticare.
Ma Krishna dice nella Bhagavad-gita:
sarvva-dharmman parityajya, mam ekam saranam vraja
aham tvam sarvva-papebhyo, moksayisyami ma sucah
(Bhagavad-gita 18.66)
“Rigetta completamente tutti i tipi di religione, e rifugiati esclusivamente in Me. Ti libererò da ogni tipo di peccato. Non disperare”.
yat karosi yad asnasi, yaj juhosi dadasi yat
yat tapasyasi kaunteya, tat kurusva mad-arpanam
“Oh, Arjjuna, figlio di Kunti, qualunque azione tu compi, sia essa ordinaria o scritturale; qualunque cosa mangi; qualunque cosa offri in sacrificio; qualunque cosa tu dia in carità; qualunque austerità performi o qualunque voto tu prenda, tutto ciò che tu fai dovrebbe essere fatto come un’offerta a Me”.
Ci sono molti sloka come questo. Un altro è:
daivi hy esa gunamayi
mama maya duratyaya
mam eva ye prapadyante
mayam etam taranti te
“Questa Mia ultraterrestre, soprannaturale, potenza esterna, è composta dei tre modi della natura è certamente molto difficile da attraversare. Tuttavia, coloro che prendono rifugio esclusivamente in Me, e che si abbandonano totalmente a Me, saranno certamente in grado di oltrepassare questa insormontabile illusione”.
Krishna vuole l’arresa totale ai Suoi piedi di loto, e se facciamo così, allora sicuramente Lui si assumerà tutte le nostre responsabilità, e quando ci accetterà i nostri corpi diventeranno trascendentali.
diksa-kale bhakta kare atma-samarpana
sei-kale krsna tare kare atma-sama
sei deha kare tara cid-ananda-maya
aprakrta-dehe tanra carana bhajaya
(Sri Chaitanya-charitamrta, Antya-lila 4.192-193)
Quando l’anima condizionata prende rifugio ai piedi di loto di Sri Krishna, Krishna la prende e provvede per lei, qualunque cosa le possa mancare. Le dà qualunque cosa sia necessaria, rendendola completa in quella posizione trascendentale. La cosa principale è la devozione. Un’anima completamente arresa non ha responsabilità per se stessa.
manasa, deho, geho, yo kichu mor
arpilun tuwa pade, nanda-kisor
sampade bipade, jivane-marane
day mama gela, tuwa o-pada barane…
(Saranagati)
Srila Bhaktivinoda Thakura dice: “Qualunque cosa possiedo, la offro ai piedi di loto di Krishna. Non so che cosa possiedo, ma qualunque cosa sia, per favore prendila per il Tuo servizio, da questo giorno in poi non sono più responsabile di me stesso. Puoi mantenere questo corpo oppure no, questo riguarda Te, non me. Io cercherò solo di servire i Tuoi piedi di loto”.
Quando l’anima condizionata si rifugia ai piedi di loto di Krishna, Krishna prende quell’anima condizionata come Sua proprietà.
raksa karabi tuhun niscaya jani
pana karabun ham yamuna-pani
Bhaktivinoda Thakura dice nel Saranagati: “Tu devi salvarci. È il Tuo dovere, lo so, per cui che paura posso avere? Posso tuffarmi nelle acque contaminate del lago Kaliya senza paura; posso fare qualunque cosa”.
Qui possiamo vedere la cosa principale: la fede in Krishna. Il mondo della fede, quello è il reale mondo trascendentale. In quel mondo, la fede è la base, le fondamenta. Quando vivremo lì con la nostra piena fede, otterremo il risultato supremo del beneficio più elevato nella vita.
Forse avete sentito questo esempio. Se un ufficiale di polizia inseguendo dei ladri uccide qualcuno per sbaglio, tutta la responsabilità delle sue azioni, persino dei suoi sbagli, vanno al governo e non a lui. La sua responsabilità è solo quella di catturare i ladri, quello è il suo dovere. Questo è il punto principale.
Dopo la resa di sé, il risultato di quello che facciamo va a Krishna, e non torna a noi, ma quella resa deve essere perfetta. Questa è la prima qualità dell’anima condizionata. Dopo di ciò, ogni cosa dipende da Krishna; e solo Lui sa in quale modo prenderà in custodia l’anima condizionata.
Attraverso i Passatempi di Krishna e i Suoi devoti potete capire qual è il volere di Krishna e quale non lo è. Se cercate di ottenere questa conoscenza e mantenete la vostra devozione all’interno di quell’ambiente, non avrete paura su nessun lato.
Questo suggerimento si trova all’interno della nostra educazione primaria e secondaria. Ma la posizione suprema si ottiene per la misericordia delle associate di Srimati Radharani. Se abbiamo una super-brama, allora verrà a noi. Chi ha una speciale qualità di desiderio, desiderio per Madhura-rasa, lo otterrà. È la verità. Solo il desiderio per quel Lila può darci una piccola opportunità.
Possiamo vedere nei passatempi di Srila Dasa Goswami:
asabharair-amrta-sindhu-mayaih kathancit
kalo mayatigamitah kila sampratam hi
tvam cet krpam mayi vidhasyasi naiva kim me
pranair vraje na ca baroru bakarinapi
Srila Raghunath Dasa Goswami passò la sua vita, qualcosa come ottanta anni, a Vrindavana-Dhama, con questo speciale tipo di bramosia. Egli mostrò con la sua posizione e attraverso il suo lila come questa disposizione d’animo, questa brama, può venire alla jiva-anima, e in quale incredibile modo può venire.
Sriman Mahaprabhu mostrò tutti i tipi di Bhava, incluso Mahabhava, in questo mondo materiale. Li gustò, Krishna stesso lì gustò, e le anime auspiciose possono vedere tutto ciò, così come la Sua parafernalia e i Suoi associati. All’anima auspiciosa, ogni cosa gli mostra in che modo proseguire verso la sua destinazione.
Dasa Goswami disse: “Sto solo aspettando la Tua misericordia. Oh, Radharani, se non me la concedi, penso che la mia vita sia sciupata a Vrindavana-Dhama. Addirittura non voglio la misericordia di Krishna. Che farò con Krishna se non c’è la Tua misericordia? Tu sei la Suprema Servitrice di Krishna e solo sotto la Tua guida voglio quel servizio. Senza la Tua connessione non lo otterrò, lo so, ed è certo al cento per cento”.
“Krishna ha molte forme, ma: ‘Radha-sange yada bhati, tada ‘madana-mohitah”‘, quando Tu sei con Krishna, possiamo vedere Krishna nella Sua piena forma estatica. Quindi, ho bisogno della tua misericordia. Ho speso tutto il mio tempo per ottenere la Tua misericordia. La mia sola preghiera è ‘Per favore, concedi la Tua misericordia su di me’. Ho bisogno di servire i Tuoi piedi di loto. Non voglio l’associazione di Krishna senza di Te; un tale servizio a Krishna è privo di valore. Krishna non sarà felice senza il tuo servizio, ed io voglio servire Te”.
Krishna dice negli sastra:
…mad bhaktanam ca ye bhaktas, te me bhaktatamah matah
“Mio caro Partha, colui che afferma di essere Mio devoto, non lo è realmente. Solo colui che è devoto del Mio devoto è davvero Mio devoto”.
Possiamo vedere molti sloka nello Srimad-Bhagavatam, nella Srimad Bhagavad-gita e in altri luoghi che esprimono questo punto.
Così dice Srila Dasa Goswami: “Krishna stesso è molto compiaciuto con l’associazione dei Suoi devoti; quindi ho bisogno della vostra misericordia, questa è la mia sola speranza. Un giorno devo ottenerla. Ma ho passato tutta la mia vita qui al Radha-kunda, e ancora non l’ho avuta!” In questo modo prega Srila Dasa Goswami. La sua ambizione è solo servire Srimati Radharani. Ed è grazie alla speciale misericordia delle associate di Srimati Radharani che possiamo ottenere quel tipo di bramosia.
Srila Narottama Thakura in una canzone scrisse: nitaiyer koruna habe, braje radha-krsna pabe. Nityananda Prabhu può darci ammissione là, può darci il passaporto. Ma solo le associate di Srimati Radharani possono darci il visto per entrare in quel mondo, quel mondo di fede e servizio. Per cui preghiamo il nostro Srila Guru Maharaj. Egli è la rappresentazione non-differente di Srimati Radharani.
acaryyam mam vijaniyan, navamanyeta karhicit
na marttya buddhyasuyeta, sarvva deva-mayo guruh
(Srimad.Bhagavatam 11.17.27)
Krishna stesso appare nella forma di Guru, ma quando vedremo la vera forma di Guru, allora capiremo che egli è la Servitrice Suprema di Sri Krishna.
Srila Visvanath Chakravarti Thakura dice nel suo Guruvastaka:
yasya prasadad bhagavat-prasado
yasyaprasadan na gatih kuto ‘pi
dhyayan stuvams tasya yasas tri-sandhyam
vande guroh sri-caranaravindam
e
nikunja-yuno rati-keli-suddhyai
ya yalibhir yuktir apeksaniya
tatrati-daksyad ati-vallabhasya
vande guroh sri-caranaravindam
Da questi sloka possiamo vedere la posizione di Sri Gurudeva. Srila Prabhupada Saraswati Thakura disse che se realizziamo in modo più elevato, possiamo vedere Gurudeva come Srimati Radharani; questo significa la Suprema Servitrice di Sri Krishna. Per ricevere quella visione abbiamo bisogno della misericordia del nostro Srila Guru Maharaj. Senza tale misericordia non possiamo entrare nel giardino della Meravigliosa Realtà, il mondo trascendentale.
Per la misericordia di Srila Guru Maharaj siamo qui adunati insieme chiedendo la misericordia dei piedi di loto di Sri Gurudeva. Se Srila Guru Maharaj, con tutta l’ondata della sua misericordia irrompesse nei nostri cuori, otterremmo ammissione all’interno di quel mondo trascendentale.
Molte volte Srila Guru Maharaj spiegò ed elogiò il Krishna-lila, ed ogni volta ci dava qualche indicazione: dobbiamo seguire lo spirito di servizio di Lalitadevi. La disposizione di Lalitadevi è ventiquattro ore al giorno di continuo servizio, e tale disposizione si propaga attraverso il suo gruppo. E non solo, ma tutti i gruppi sono ispirati dal servizio di Lalitadevi. Perciò è necessario ottenere la loro misericordia, e questo è possibile solo attraverso la grazia del nostro Srila Guru Maharaj, e in nessun altro modo. Questo perché egli detiene la posizione di Guida della Rupanuga Sampradaya. Egli è la suprema servitrice di Lalitadevi, e quella servitrice è Srimati Rupa Manjari.
Sriman Mahaprabhu diede la custodia della Sua Sampradaya a Srila Rupa Goswami. In questo modo siamo connessi, e prima o poi dovremo soddisfare la nostra aspirazione divina per il loro servizio. Questa è la nostra sola speranza.
QUINTO CAPITOLO
LA TERRA DELLE GEMME SPIRITUALI
Discorso tenuto a Sri Vrindavana-Dhama
Molti devoti arrivano alla nostra Math da ogni angolo del mondo e viviamo insieme. Non tutti coloro che vengono conoscono il Bengali, l’Inglese o l’Hindi, ma sono sempre molto umili e cercano di servire; e servono. Come è possibile? Può accadere solo per l’incondizionata misericordia di Sri Guru.
Srila Guru Maharaj espanse la sua coscienza, la concezione che viene attraverso la linea di Srila Rupa Goswami, e voi avete ora l’opportunità di impegnare voi stessi in quella linea di servizio. Molti tra voi non parlano neppure l’inglese, ma stanno facendo servizio. È un miracolo per me vedere questo. Solo l’affetto e la disposizione al servizio possono aiutarci, e voi avete queste cose. È vostra proprietà, e servire voi, quella è la mia proprietà. In questo modo non sorgono problemi tra di noi.
Cerchiamo sempre di servire la volontà e il tipo di inclinazione di Srila Guru Maharaj, per questo siamo venuti qui. Srila Guru Maharaj alla fine mi disse: “Nel futuro, cerca di non costruire molte Math. Gestire una Math è molto difficile, e impegnerà tutto il tuo tempo. Per cui fai solo una Math a Puri-Dhama e, se è possibile, puoi cercare di organizzare un bhajan asrama per i devoti a Vrindavana-Dhama”. Questo era il suo desiderio, ed ora quelle Math sono state fondate: Puri, Vrindavana e Nabadwip-Dhama. Con tutti i devoti sto cercando di soddisfare la volontà e il desiderio di Srila Guru Maharaj.
Conosco, credo, ed ho fede in Srila Guru Maharaj, ed è grazie alla sua misericordia incondizionata che possiamo e dobbiamo fondare qui un bhajan asrama per i devoti. Srila Guru Maharaj non disse una math, ma disse ‘bhajan asrama’. Chiunque viene a Vrindavana deve cercare di fare qualche seva. Bhajan significa seva, servizio. Qui non facciamo business, affari. Quando nascerà in noi la disposizione al servizio per Vrindavana, per Guru e per i Vaisnava, e quando ci verrà la tendenza al servizio per il Radha-kunda, allora potremo cercare di stare a Vrindavana. Chi ha questa inclinazione, può stare a Vrindavana, e per quel tipo di devoto dobbiamo fare un bhajan asrama qui.
Talvolta dei devoti hanno qualche intenzione di stare a Vrindavana, ma vi stanno come api fuori da un barattolo di miele. Che cosa fanno? Un devoto venne recentemente a trovarmi. Ora vive a Vrindavana. Ma cosa sta facendo? Ha comprato una mucca e mantiene la sua famiglia: sta facendo quello che faceva in Bengala. La sua tendenza è buona perché considera Vrindavana un luogo molto auspicioso, ma la sua concezione di Vrindavana è molto ristretta. Vrindavana è infinitamente grandiosa ed è inconcepibile dalla nostra intelligenza. Noi vediamo solo la coperta mondana e non otteniamo l’ammissione all’interno del mondo trascendentale di Vrindavana-Dhama. Abbiamo bisogno di essere ammessi, ed è la nostra speranza che un giorno otterremo la visione reale.
matala harijana kirttana-range
pujala raga-patha gaurava-bhange
Prendendo questo sloka come esempio adoreremo Vrindavana da lontano. Leggendo la Sri Brahma-samhita si può conoscere qualcosa di Vrindavana-Dhama. In realtà Vrindavana-Dhama è:
goloka-namni nija-dhamni tale ca tasya
devi mahesa-hari-dhamasu tesu tesu
“Prima c’è Devi-Dhama, quindi Mahesa-Dhama, e sopra Mahesa-Dhama è Hari-Dhama; e al di sopra di tutto sta la Sua personale dimora, Goloka”.
Inoltre:
sriyah kantah kantah parama-purusah kalpataravo
druma bhumis cintamaniganamayi toyam amrtam
katha ganam natyam gamanam api vamsi priyasakhi
cid anandam jyotih param api tad asvadyam api ca
sa yatra ksirabdhih sravati surabhibhyas ca sumahan
nimesarddhakhyo va vrajati na hi yatrapi samayah
bhaje svetadvipam tam aham iha golokam iti yam
vidantas te santah ksiti-virala-carah katipaye
(Sri Brahma-samhita, 5.56)
“Quel luogo ove le Divine Dee della Fortuna sono le Amanti,
e Krishna, il Maschio Supremo, è il solo Amante;
tutti gli alberi sono Divini alberi dei desideri.
Il suolo è fatto di Gemme Trascendentali
e l’acqua è nettare;
ove ogni parola è un canto,
ogni movimento una danza,
il flauto è il più caro compagno,
la luce del sole e della luna sono Estasi Divina,
e tutto ciò che esiste è Divino, e dilettevole;
ove un grande oceano di latte sgorga eternamente dalle mammelle di bilioni di mucche Surabhi, e il tempo Divino è eternamente presente,
mai si soffre dell’estraniamento di passato e futuro nemmeno per un istante.
Quella Suprema Trascendentale Residenza di Svetadwip
io adoro.
Praticamente nessuno in questo mondo conosce quel posto
eccetto qualche puro devoto
e lo conoscono come Goloka”.
Questa è la spiegazione di Vrindavana, l’effettiva Vrindavana. Sempre nella Brahma-samhita (5.29), il Signore Brahma dice:
cintamani-prakarasadmasu kalpavrksa-
laksavrtesu surabhir abhipalayantam
laksmi-sahasra-sata-sambhrama-sevyamanam
govindam adi purusam tam aham bhajami
“Circondato da milioni di alberi dei desideri,
in Luoghi fatti di moltitudini di gemme filosofali,
Colui che cura le sempre produttive mucche
e che è perpetuamente servito con grande Affetto
da centinaia di migliaia di Laksmi
quel Signore Primordiale, Govinda, io adoro”.
Nella Sri Brahma-samhita viene data una spiegazione molto bella di Vrindavana-Dhama, Goloka-Dhama. Cintamani-prakarasadmasu kalpavrksa. Se guardiamo le case di Vrindavana, non possiamo dire, attualmente, che sono fatte di cintamani. Prakarasadmasu kalpavrksa. Sadmasu significa tutte le case, e kalpavrksa significa alberi dei desideri. Se vuoi un frutto come il mango da un albero di neem, l’albero di neem ti darà un mango, quello è kalpavrksa. Ma ciò che noi vediamo attualmente attraverso la nostra visione non è quello! Pensiamo che sia un luogo molto auspicioso, senza dubbio, e che esiste al di sopra di questo mondo materiale, ma con la nostra conoscenza mondana non possiamo percepirlo. Glorifichiamo quel luogo auspicioso, perciò qualche volta riceviamo della luce. Lo pensiamo essere migliore di qualunque altro luogo, non c’è dubbio; ma non vediamo la vera Vrindavana. Però abbiamo bisogno della vera Vrindavana, e abbiamo bisogno di essere ammessi là.
cintamani-prakarasadmasu kalpavrksa-
laksavrtesu surabhir abhipalayantam
laksmi-sahasra-sata-sambhrama-sevyamanam
govindam adi purusam tam aham bhajami
(Sri Brahma-samhita, 5.29)
In relazione a questo, ricordo una risposta data da Pishima, la sorella di Srila Swami Maharaj. Pishima aveva molto riguardo ed affetto per Srila Guru Maharaj, e anche a lui lei piaceva come sua discepola. Era una donna molto rigorosa e una grande devota del Signore Krishna, per cui tutti la rispettavano, e la sua opinione era tenuta in grande considerazione. Un giorno qualche sannyasi curioso le chiese: “In che modo si mantiene la Sri Chaitanya Saraswat Math? Mangiano bene o non hanno cibo?” Pishima rispose: “Oh, quella Math è davvero gloriosa, non puoi immaginare. Laksmidevi stessa si occupa del terreno e della veranda di Radha-Govindasundar! Questa è la posizione di fatto della Sri Chaitanya Saraswat Math”. Quando Srila Guru Maharaj sentì questo disse: “Oh, in modo davvero protettivo Pishima ha parlato così! Se avesse detto ‘Oh, Laksmidevi stessa si occupa del terreno della Math di Sridhar Maharaj, sarei caduto nell’oceano delle offese, ma lei ha detto: ‘Si occupa del terreno di Radha-Govinda’, e così va bene. Possiamo onorare ciò che ha detto, possiamo onorare la sua opinione”.
Laksmi-sahasra-sata-sambhrama-sevyamanam. Questa è la propensione del nostro corpo trascendentale: essere sempre pronti, sempre pronti per il servizio a Krishna, aspettando l’ordine del nostro Maestro Divino.
Il nostro corpo trascendentale è meravigliosamente decorato con i segni del tilaka come dodici templi di Krishna, e Tulasi-mala orna nostro collo. Il Mahamantra Hare Krishna è sul nostro petto. Con quel corpo serviamo Krishna sotto la guida del nostro Maestro Divino. Questa è la nostra dhyana, la nostra meditazione, ed è ciò che vogliamo. Stiamo praticando in modo mondano, ma per la misericordia del nostro Gurudeva, e attraverso la nostra devozione, dobbiamo ottenerlo. Solo questa è la nostra speranza, e ciò è stato mostrato da Srila Raghunath Dasa Goswami e Srila Rupa Goswami.
Vi ho già detto l’incredibile sloka di Srila Dasa Goswami: asabharair-amrta-sindhu-mayaih kathancit… Srila Rupa Goswami diede un altro sloka che è anche molto elevato. Disse:
viracaya mayi dandam dinabandho dayam va
gatir iha na bhavattah kacid anya mamasti
nipatatu sata-kotir nirbharam va navambhas
tad api kila payodah stuyate catakena
“He Dinabandho, He Krishna, sono completamente arreso ai Tuoi piedi di loto. Non voglio niente senza la Tua misericordia, questa è la situazione della mia vita. Non loderò altri e non desidererò nulla da nessun altro canale. Desidero solo la misericordia di Tua Divina Grazia”. In questo modo, anche Srila Rupa Goswami spiegò il cuore di un devoto.
Srila Rupa Goswami compose molti libri. Diede molte cose per noi, anime condizionate. Comunque, la nostra attività deve essere rivolta verso il servizio a Guru, ai Vaisnava, e a Bhagavan, e in questo modo un giorno otterremo quella visione trascendentale. Attraverso tale visione saremo in grado di vedere ogni cosa: Krishna-Dhama, Vraja-Dhama, Vrindavana-Dhama. Otterremo la misericordia dei Vrajabasi, di Sri Rupa, Sri Sanatana, Sri Raghunatha, e gli altri Goswami. Attraverso la loro misericordia dobbiamo ottenere il servizio al loro Signore Sri Sri Krishnachandra e a Srimati Radharani. Questa è la nostra unica speranza, e il solo obiettivo della nostra vita.
SESTO CAPITOLO
DOLCE SERVIZIO, SERVIZIO, SERVIZIO.
Devoto: Ho notato che Srila Bhaktivinoda Thakura e Srila Bhaktisiddhanta Saraswati Prabhupada si impegnarono nello sconfiggere i brahmana mostrando che i Vaisnava sono superiori ai brahmana. Nell’incontro i forti brahmana accettarono la sconfitta, ma in seguito tutti dimenticarono. Questo è dovuto al fatto che è un tesoro nascosto e può essere ricevuto solo dalle anime realizzate? Se non è così allora dopo essere stati sconfitti avrebbero sicuramente dovuto ricordare che i Vaisnava sono al di sopra del semplice ‘brahmanismo’ e avrebbero agito di conseguenza.
Srila Govinda Maharaj: Sì. È anche vero che molti videro la Visvarupa di Krishna. Karna, Duryodhana, Duhsasana, tutti loro videro la Visvarupa di Krishna e ne furono sbalorditi. Furono sorpresi di ciò che videro, ma pensarono che fosse magia: l’arte magica di Krishna. Anche Dhrtarastra era davvero bramoso di vederla. Nel Mahabharata dice: “Oh, Krishna, tutti stanno vedendo la Tua Visvarupa, ma io non posso vederla perché non ho occhi. Ti prego, dammi gli occhi per cinque o dieci secondi perché anch’io voglio vederla”. Krishna rispose: “Non è necessario per Me darti gli occhi. Se solo Io lo dico, tu vedrai”. Allora Dhrtarastra vide la meravigliosa Forma Universale di Krishna, e si prostrò a Lui. Ma in seguito dimenticò tutto. Recentemente un devoto mi ha scritto con una domanda importante. Mi ha chiesto: “Qual è la posizione di Gurudeva?”
Nelle Scritture vediamo: saksad-dharitvena samasta-sastrair. Gurudeva è non-differente da Krishna. Ma altrove le Scritture dicono: acaryyam mam vijaniyan, navamanyeta karhicit. Krishna dice: “Io sono Guru. Rivelo Me stesso nella forma di Guru”. Altrove vediamo che la posizione di Gurudeva è data come Saksad-Baladeva: non-differente da Baladeva. Gurudeva è non-differente da Nityananda Prabhu; e Nityananda Prabhu è non-differente da Baladeva. Il devoto adora il suo Gurudeva come Baladeva; come Nityananda Prabhu. In un altro posto ancora le Scritture dicono che Gurudeva è Srimati Radharani. Possiamo anche osservare che Baladeva ha una forma come Manjari: Ananga Manjari.
Per cui, qual è la verità, e come armonizzare tutto ciò? Questa era la domanda posta da quel devoto.
È necessario armonizzare ogni cosa, allora possiamo capire come stanno le cose. Per primo è necessario vedere qual è la posizione di Krishna. Egli è la Suprema Personalità di Dio. Questa è la prima posizione. Quando cerchiamo di realizzare la posizione di Gurudeva, inizialmente vedremo la luminescenza principale: ogni cosa emana da lui. E colui dal quale emana ogni cosa è Krishna. Ma Krishna non è solo. Egli è svasakti saktimana: Krishna è con la Sua Potenza. Quando Krishna e la Sua Potenza vengono a giocare, la Sua forma è Radha-Krishna. Non è che questo avviene solo per qualche tempo, ma è eterno. Non è che ieri è successo così ma prima Krishna era solo. No. Ogni cosa è eterna e trascendentale, ogni cosa vive all’interno della coscienza, e quella coscienza è la coscienza di Krishna, e Krishna è la Suprema Personalità di Dio. Questa è la prima cosa che dobbiamo considerare.
Anche in un altro posto troviamo detto:
yadyapi asrjya nitya cic-sakti-vilasa
Nessuno può creare i Suoi Passatempi, e nemmeno Krishna li crea. La Personalità Suprema con la Sua Potenza è eterna, e quella Potenza qualche volta è congiunta a Lui, qualche volta è distaccata. Quando è distaccata, c’è ancora piena potenza con Krishna.
Devoto: L’ultima sentenza è molto difficile da capire.
Srila Govinda Maharaj: C’è la potenza, e c’è il potente. Se distacchi la potenza dal potente, c’è ancora potenza con il potente?
Devoto: Sì.
Srila Govinda Maharaj: Con il potente c’è piena potenza, persino se la potenza può essere distaccata dal potente, e questo è chiamato acintya, incomprensibile.
Devoto: Anche l’amsa, l’espansione, come vaibhava-vilasa, segue questo principio grazie al quale Egli si espande in altre forme ma senza che Egli stesso diminuisca?
Srila Govinda Maharaj: Sì. Un esempio è dato da Srila Krishna Dasa Kaviraja Goswami: se da una candela si accende un’altra candela, quella seconda candela ha tutta la sua potenza senza che ci sia stata alcuna perdita da parte della candela originaria.
radha-krsna eka atma, dui deha dhari’
anyonye vilase rasa asvadana kari’
sei dui eka ebe caitanya gosani
rasa asvadite donhe haila eka thani
(Sri Chaitanya-charitamrta, Adi-lila 4.56-57)
Radha e Krishna, la Potenza e il Potente, sono inseparabili, ma quando Loro vogliono giocare possono agire separatamente. Egli è colmo di potenza ed Ella, la Sua Potenza, è anche piena di potenza. Questo è il punto. Quando Krishna vuole mettere in atto i Suoi Divertimenti, la prima manifestazione della Sua energia è Baladeva, Mul-Sankarsana. Egli fuoriesce da Krishna (prabhava-vilasa). Da Radharani automaticamente sorge Yogamaya. Yogamaya e Mul-Sankarsana fuoriescono nello stesso tempo. Yogamaya gestisce il terreno di gioco, come un arbitro. Stabilisce le regole e i regolamenti ecc… in modo tale da compiacere Krishna, e per la sua volontà ogni cosa si manifesta immediatamente di conseguenza. Quando Krishna desidera giocare, immediatamente ogni cosa si manifesta e viene gestita da Yogamaya. Baladeva si prende cura di tutta l’amministrazione e delega l’incarico a Yogamaya. Dal Potente viene Sankarsana, e da Radharani viene Yogamaya.
Devoto: Sankarsana è uno dei nomi di Baladeva?
Srila Govinda Maharaj: Sì, Mul-Sankarsana, il Sankarsana originario.
Devoto: E in seguito molti altri Sankarsana vengono manifestati?
Srila Govinda Maharaj: Sì, i Catur-vyuha. Ci sono molte espansioni di Krishna e molte espansioni di Radharani (prabhava-vilasa, vaibhava-vilasa, ecc…), ma nel piano più elevato giocano Radha-Krishna, Sankarsana e Yogamaya. Là sono questi i quattro partecipanti.
Devoto: I Catur-vyuha non sono a Goloka Vrindavana?
Srila Govinda Maharaj: No, sono a Vaikuntha. Quando Goloka Vrindavana discende in questo mondo materiale e mostra la propria fiamma, quei Passatempi possono rivelarsi a Vaikuntha o in qualsiasi luogo. Hanno tale potenza; ed ogni cosa è piena, purna. Nei Veda è scritto:
om purnam adah purnam idam, purnat purnam udacyate
purnasya purnam adaya, purnam evavasisyate
Krishna è completo, e Radharani è completa. Quando la Potenza fuoriesce dal Potente, quella Potenza è compiuta. Il gioco di quel piano progredisce in un continuo ciclo di tesi, antitesi e sintesi.
Devoto: Persino lì! Srila Guru Maharaj disse che tutti i problemi cominciano dall’alto.
Srila Govinda Maharaj: Ma niente là è cattivo o sbagliato. Tutti, siano essi possessori di potenza, o potenza in persona, lavorano per la soddisfazione della Potenza e del Potente Supremi, Radha e Krishna.
Noi stiamo cercando di soddisfare la Potenza, e nella posizione estrema possiamo vedere che Radharani detiene la suprema posizione di potere nel cercare di soddisfare Krishna.
Devoto: È questo il motivo per cui persino Nityananda Prabhu vuole espandere sé stesso come Manjari, Ananga Manjari: Egli proviene dal Potente, ma vuole rendere servizio alla Potenza?
Srila Govinda Maharaj: Sì. Nityananda Prabhu stesso gusta il Madhura-rasa come Mul-Sankarsana, Balarama. Ma Egli lo assapora per la soddisfazione di Krishna.
Devoto: La danza-rasa di Balarama è interiormente differente dalla danza-rasa di Krishna?
Srila Govinda Maharaj: Sì. Krishna vive nel cuore di Balarama. Quando Balarama è occupato nel Rasa-lila, il Rasa-lila di Krishna ha luogo all’interno.
Un altro esempio: una persona può invecchiare nel corpo, ma rimanere con la mentalità di un giovane. Un uomo anziano può non avere la capacità fisica di agire come un uomo giovane, ma la sua mentalità rimane come quella di un uomo giovane, e talvolta può persino mantenere una mentalità più giovanile di quella di una persona giovane!
Quella forza di volontà ha una posizione nel Gioco di Krishna, ed è nella forma di una Gopi. Quando Sankarsana vuole soddisfare Krishna nel Madhura-rasa, non può farlo nella forma di un corpo maschile. Deve quindi trasformarsi ed andare sotto la guida di Srimati Radharani.
Lì vi troveremo anche la forma di Gurudeva. Cosa sta facendo Gurudeva? Sta rendendo servizio a Krishna. Per la soddisfazione di Krishna ci sta dando la corda per salvarci, e ci porta come un fiore offerto ai piedi di loto di Krishna.
Baladeva è il primo Guru. Se riusciamo a vedere Baladeva vedremo che egli è il primo Guru e che vuole prenderci ed offrirci ai piedi di loto di Krishna. Vedremo che Baladeva è Gurudeva.
Quando vedremo la Potenza di Krishna, capiremo che Lei è la più elevata ed è Lei che dà la suprema soddisfazione alla mente di Krishna. Lei Lo soddisfa all’estremo. Vedendo questo, i devoti bramano di ricevere una tale opportunità di servizio. Immediatamente cercano di trovare la possibilità, e seguono le Sakhi e le Manjari, e in questo modo il loro servizio va a Radharani.
Srimati Radharani dà la soddisfazione suprema a Krishna. È la maestra dell’oceano di Madhura-rasa. È la padrona di quella proprietà, quindi chiunque voglia soddisfare supremamente Krishna, persino Baladeva, deve andare sotto la Sua guida. Ma Radharani non dà niente direttamente ad alcuno perché è occupata nel soddisfare Krishna e necessita sempre di ingredienti per il servizio di Krishna. Le Sue fornitrici sono le Asta-Sakhi. Le Sakhi non solo forniscono vari articoli per il servizio, ma fanno anche molte cose. Fanno molte deliziose preparazioni. Dalle patate ricavano migliaia e migliaia di varietà di preparazioni per l’offerta. In questo modo preparano molte cose per la soddisfazione di Radharani, e con queste Radharani adora Krishna.
Talvolta Krishna è davvero impertinente, e vuole incontrarsi con le Sakhi, ma loro non vogliono un’unione diretta con Krishna. Le Sakhi non hanno quel tipo di mentalità; il loro unico interesse è la soddisfazione di Krishna. Loro sanno che Krishna è completamente soddisfatto con Radharani, e forniscono ogni cosa. Ma Radharani, Lei stessa, per creare un gioco felice, diversificato, offre le Sakhi a Krishna. Le spinge ad avere la Sua diretta associazione. Così le Sakhi partecipano con Krishna per la soddisfazione di Radharani, non per la soddisfazione di Krishna. Il Vrindavana-lila di Krishna procede in questo modo.
Chi vuole la completa soddisfazione della propria trascendentale vita di servizio deve prendere la posizione di una femmina. In realtà tutte le anime-jiva sono femminili nella loro natura intrinseca poiché sono sakti, jiva-sakti. Ottenendo una forma femminile aspirano ad entrare a far parte del Lila di Radha-Krishna. Pregano sempre per la misericordia delle Sakhi e delle Manjari. Krishna non è il loro maestro, ma è un giocatore, un partecipante. Le Sakhi assumono la posizione di maestre. Loro sanno in che modo Krishna sarà soddisfatto, e dispongono le cose di conseguenza. Le Sakhi seguono la guida di Radharani e cercano quindi di soddisfare Krishna. Sono servitrici esclusive di Radharani; sono felici, e in quel modo anche Krishna è felice.
Devoto: Esiste competizione lì?
Srila Govinda Maharaj: Non c’è competizione per loro stesse, ma esiste competizione nel servizio. Qualche volta può esserci antitesi all’interno di emozioni auspiciose, del Bhava. Quando Krishna lasciò Vrindavana, Radharani svenne.
All’interno della tendenza verso la soddisfazione del Gioco Estatico nell’insieme, talvolta appare l’antitesi, e questo dà persino più soddisfazione a Krishna e Radharani. Quando Radharani vede Krishna di fronte a Lei, vede un Krishna, e cerca di soddisfare un Krishna. Ma quando Krishna si nasconde da Lei, vede Krishna ovunque e cerca di soddisfarLo ovunque. Questa disposizione d’animo è chiamata Viraha.
Possiamo vedere la posizione di Guru in molti modi, ma tutto è situato all’interno del gioco di Krishna. Krishna significa la Potenza Coniugale con il Potente: quello è Krishna completo. È da quel piano che Krishna discende e dice, acaryyam mam vijaniyan: “Io sono Guru”.
Quando Krishna dice: “Io sono il tuo Guru”, quella non è la concezione completa di Krishna. Egli ha molte incarnazioni: viene come Yuga-avatara, e anche mostra Se stesso come insegnante, come quando divenne il maestro dei Kaurava e dei Pandava. Krishna ha molti e vari modi di essere, e una varietà di Krishna è che Egli è il Guru, per cui dice: “ncaryyam mam vijaniyan, navamanyeta karhicit”.
Questo significa: “Quando prendi rifugio ai piedi di loto del tuo Guru, pensa che sono Io, Io stesso, che sono apparso di fronte a te nella forma del tuo Guru al fine di salvarti dall’ambiente illusorio e condurti nel mondo trascendentale”. Tale è la forma di Krishna che vediamo manifestata lì: la forma di Acharyya.
Tutti gli aspetti di Krishna sono veri. Una verità è che Krishna appare come Acharyya allo scopo di salvare le anime condizionate. Quando appare in questo modo è molto misericordioso verso le anime condizionate. Krishna non può tollerare la loro dolorosa posizione per cui appare come Acharyya al fine di riscattarle dalla loro sfortunata posizione: acaryyam mam vijaniyan.
Ma quando le anime liberate nel mondo trascendentale cercano di servire, hanno anch’esse un maestro, e nella linea del Potente lo vedranno come Balarama, Nityananda. Se seguiranno quella linea, andranno da Krishna all’interno di quella concezione. Nityananda Prabhu e Baladeva saranno là in veste di Guru. Questa concezione proviene da quel piano supremamente elevato dove Krishna è presente con la Sua Potenza. Un passo più giù c’è la forma di Mul-Sankarsana, e questa è manifestata per il Gioco del Signore. In quel reame ci sono molte forme di Guru. Il Suo gioco si compie attraverso la Sua Cic-sakti così come attraverso la Sua Jiva-sakti, e, nel lato negativo, attraverso Maya-sakti.
Ad un certo livello è Yogamaya. Per la volontà di Mul-Sankarsana, tutto il mondo trascendentale è acquisito da Yogamaya. Yogamaya ha una totale coscienza rispetto a Krishna, per cui per il gioco di Krishna prepara ogni cosa necessaria per la Sua soddisfazione. Gli alberi, i pavoni, i cervi, i fiori e tutto il resto, sono tutte espansioni della potenza di Yogamaya.
Devoto: Yogamaya ha la forma di una Gopi lì?
Srila Govinda Maharaj: Sì. Vrndadevi è un’espansione e una rappresentante di Yogamaya. Questo è detto nel primo verso della canzone Astakaliya-lila composta da Srila Visvanath Chakravarti.
Quando l’anima-jiva ottiene la forma di una Gopi, sotto la guida delle Manjari cerca di soddisfare le sue maestre, e vede che Radharani è la Soddisfatrice Suprema di Krishna. Così, sotto la guida di Radharani tutte loro cercano di soddisfare Krishna. Per il servizio a Krishna, Radharani è il Guru supremo.
Noi apparteniamo alla Rupanuga Sampradaya: siamo seguaci di Rupa Goswami. In realtà non ci consideriamo essere veri seguaci, ma cerchiamo di esserlo. L’unica destinazione che possiamo vedere è nella direzione dei piedi di loto di Radharani. Radharani è così misericordiosa che può manifestarSi in molti modi, per cui può anche presentarSi di fronte a me nella forma di Sri Gurudeva. Quello che vuole vedere è il nostro tipo di disposizione al servizio.
C’è una storia che ho sentito da Srila Guru Maharaj a Kusum Sarovar nel 1947. Quando vidi quel posto, Srila Guru Maharaj mi disse che un giorno Radharani andò là per raccogliore fiori insieme con le Sue Sakhi e Manjari. Erano un bel gruppo a raccogliere fiori. Improvvisamente Radharani notò una ragazza di circa undici anni e disse: “Oh, è una così bella ragazza. Quando è arrivata?”
Lalitadevi rispose: “Rupa Manjari l’ha portata dal suo villaggio e io l’ho data al gruppo di Rupa Manjari”.
Srimati Radharani disse: “È una così bella ragazza e può fare un sacco di seva”. E Radharani continuò le Sue attività di servizio.
Ho sentito questa storia da Srila Guru Maharaj e non riesco a dimenticare questo esempio. Una tale fortuna può arrivare a chiunque immediatamente, e Rupa Goswami può condurci in quel modo. Anche Lalitadevi è molto misericordiosa e può concedere immediatamente la sua misericordia su di noi.
Radharani ha molte Sakhi ma le principali sono otto. Ci sono migliaia di Sakhi, con i rispettivi gruppi. Ci sono migliaia di gruppi di Manjari. Innanzitutto dobbiamo ricordare che tutto ciò ha a che fare con l’universo trascendentale in un secondo si può espandere di mille yojana e più.
Precedentemente avevo un interrogativo nella mia mente e chiesi a Srila Guru Maharaj: “Qui c’è il Radha-kunda, ma Varsana è a molti chilomentri di distanza. Come faceva Radharani a venire qui ogni giorno, e come andava da Varsana a Kusum Sarovar per raccoglire fiori?”
Srila Guru Maharaj spiegò: “Questo è il mondo trascendentale dove, per i Passatempi di Krishna, per la Sua soddisfazione, c’è sempre espansione e contrazione. Questo avviene grazie alla volontà di Radharani e Yogamaya combina ogni cosa. Quando si presenta la necessità, le distanze diventano molto brevi, e quando è necessario, le distanze diventano molto lunghe, come quando le sponde dello Yamuna si espandono. Per il servizio di Krishna ogni cosa prende immediatamente la forma adatta a soddisfarLo”.
In un senso, il Guru supremo è nella forma di Baladeva. In senso più ampio Krishna mostra il sentiero del servizio che conduce a Lui e diviene Guru. Nella forma di Guru Egli rivela Sé stesso all’interno del mondo materiale. La Sua posizione come Guru è anche nel cuore dei devoti. Madhura-rasa è supremo e si trova dove esistono una varietà di servizi estremi a Krishna. In quel piano Radharani è la più grande, Suprema Soddisfattrice di Krishna. Questa è la nostra linea e la meta della nostra vita.
Speriamo solo che un giorno possiamo arrivarci per la misericordia di Gurudeva. Se verremo ammessi lì oppure no è solamente per la misericordia del leader del mio gruppo, il mio Gurudeva.