Jagannatha dasa Babaji Maharaja apparve in questo mondo intorno al 1750 d.C. in un remoto villaggio nella ripartizione del Tangail, in Bangladesh. Era membro di una famiglia dell’alta aristocrazia.
Uddhava dasa Babaji, discepolo iniziato di Srila Baladeva Vidyabhusana, aveva come discepolo Madhusudana dasa Babaji, il quale concesse a Jagannatha dasa Babaji l’iniziazione Babaji. Il diksa-guru di Jagannatha dasa Babaji fu Jagadananda Gosvami di Vrindavana, il cui guru fu il famoso Krishnadasa Babaji di Govardhana.
Per molti anni Jagannatha dasa Babaji si impegnò nei bhajana (le attività devozionali) a Vrajamandala: da un capo all’altro della regione fu stimato come un siddhababa (un’anima perfettamente realizzata). Si sa che alcune volte cantava costantemente i santi nomi di Krishna digiunando e senza chiudere occhio per tre giorni e tre notti di fila. Solo dopo aver adempiuto questo voto, faceva colazione con del prasadam che consisteva in un piatto di riso e yogurt.
Nel 1880 Srila Bhaktivinoda Thakura si recò a Vrindavana per visitare Babaji Maharaja e lì poté beneficiare delle sue preziose istruzioni. Negli anni seguenti il paramahamsa Babaji giunse nel distretto di Burdwan, stabilendosi nel villaggio di Amalajoda. In questo stesso periodo, con la scusa di affari governativi, anche Srila Bhaktivinoda Thakura arrivò nel medesimo posto, ottenendo così per la seconda volta la compagnia di Jagannatha dasa Babaji, che fu felicissimo di constatare l’entusiasmo di Bhaktivinoda Thakura nella predica delle glorie del santo nome di Krishna. Nel Burdwan Jagannatha dasa Babaji si fermò per undici giorni nei quali eseguì, giorno e notte, un ininterrotto kirtana (canti e discussioni basate sulle Scritture sacre) e, nel villaggio di Amalajoda, fece costruire un monastero dove si praticava l’abbandono a Krishna.
La vita stessa di Jagannatha dasa Babaji erano il canto del santo nome ed il servizio ai vaisnava. Rimase su questa terra per circa 140 anni e predicò sempre il santo nome di Sri Caitanya Mahaprabhu. Nonostante nella vecchiaia fosse quasi piegato in due, durante i kirtana il suo corpo si raddrizzava completamente ed il suo aspetto era simile al ritratto danzante di Sri Caitanya Mahaprabhu.
Un suo discepolo preferito fu Bhagavata dasa Babaji, a cui diede l’iniziazione Babaji e che a sua volta la concesse a Gaura Kisora dasa Babaji.
Srila Jagannatha dasa Babaji era solito affermare che le ore più opportune per il canto del santo nome di Krishna andavano dalle tre alle sette del mattino e dal tramonto alle undici di sera. In queste ore, diceva il siddha-baba, nessun devoto serio dovrebbe farsi trovare addormentato dal Signore Siva che passa per controllare i devoti del Suo guru, Sri Krishna.
Sebbene negli ultimi anni della sua vita fosse soggetto ad alcuni problemi di natura motoria, ogni volta che c’era un sankirtana, incurante dei suoi problemi fisici, si impegnava con entusiasmo nella danza, nella quale il suo corpo curvo si raddrizzava completamente per l’estasi. Giornalmente, anche nel suo ultimo giorno di vita, si prostrava a terra milleuno volte per rendere gli omaggi alla sua Divinità di Giridhari.
Srila Jagannatha dasa Babaji Maharaja solitamente trascorreva sei mesi a Vraja e sei mesi a Navadvipa-dhama. Un giorno, durante l’ultima fase della sua vita in questo mondo, mentre dal Radhakunda si apprestava a partire per Navadvipa-dhama, molti Brijbasi ed altri vaisnava si recarono da lui per chiedergli quale fosse il motivo che lo spingeva, in un’età così avanzata, a lasciare la sacra terra di Vraja-dhama. Molto umilmente e in uno stato d’animo trascendentalmente triste replicò: “Voi vi trovate qui a Vraja-dhama perché siete tutti dei puri vaisnava. Io invece sono molto offensivo ed è meglio che mi trasferisca a Navadvipa. Le Loro Signorie Sri Sri Gaura Nitai non considerano le offese poiché sono apparse per liberare tutti gli offensori. Qui a Vraja-dhama le offese vengono considerate e le reazioni vengono severamente attuate.”
Questo fu il suo ultimo viaggio a Navadvipa-dhama. Pochi mesi dopo il suo arrivo, una quindicina di giorni prima dell’anniversario dell’apparizione del Signore Caitanya, entrò negli eterni divertimenti del Signore.
Srila Bhaktivinoda Thakura era solito chiamare Srila Babaji Maharaja vaisnava-sarvabhaumah, il “Comandante in capo” dei vaisnava.
gauravirbhava-bhumes tvam nirdesta saj-jana priyah
vaisnava-sarvabhaumah shri jagannathaya te namah
“Offro i miei rispettosi omaggi a Jagannatha dasa Babaji. Egli è rispettato dall’intera comunità vaisnava e ha scoperto il luogo dove il Signore Caitanya è apparso”.