da LA BELLEZZA DEL VERO AMORE
Parte III
Domande e stimoli
Come possiamo progredire più facilmente nella nostra vita spirituale?
È già semplice e per niente complicato. Sei più fortunato di me. Se fosse una cosa veramente difficile, io non la potrei fare. Stai già dando così tanto tempo! Negli anni passati io non avevo del tempo, e non potevo dare. Ma poi arrivò nella mia vita la misericordia, e quindi fu molto facile. È come scorrere nella direzione dell’acqua, in un fiume. Quando scorri nell’acqua, semplicemente ti sdrai e prendi ashraya, che significa rifugio. Persino se volessi fermarti, non potresti, per la corrente. Ma se vuoi andare contro la corrente dell’acqua, quanto può essere difficile? Ho realizzato tutto ciò, perché volevo combattere contro il flusso dell’acqua. Non è difficile essere trasportati dalla corrente dall’acqua. Semplicemente sdraiati e dormi. Non hai bisogno di nuotare o fare qualunque altra cosa.
Presi rifugio nel flusso, semplicemente sdraiandomi. Non si cerca un rifugio, è questo il problema. Sdraiarsi significa abbandonare il vero sé. Potrei fare ogni cosa, ma non questo. Questo è molto difficile. Se sei onesto verso te stesso, questo è l’unico ostacolo, l’unico blocco.
Le cattive abitudini sono gli ormeggi – ma non possono fermarti quando cominci a vedere e a realizzare te stesso. Perché nel momento in cui inizi a vedere le tue debolezze, le farai andare via. A nessuno piace mantenere delle debolezze dentro di sé. Se in qualche luogo io vedo debolezze e cattive abitudini, questo mi ritornerà indietro. Se vedo qualcosa di male in te, ciò sarà negativo anche per me. Perché dovrei volere prendere delle cose cattive dagli altri? Ho così tanti problemi con le mie cattive abitudini. Perché dovrei volere ottenere anche le tue? Se guardo solamente al mio reale rifugio, allora le mie cattive abitudini se ne andranno e non ci sarà ostacolo per avanzare verso Krishna.
Quanto tempo si dovrebbe impiegare per la vita spirituale?
Dedica tutto il tempo che puoi. Dipende tutto dalla tua avidità. Il mio desiderio era così. Non lo facevo per ottenere qualche perfezione, qualche siddhi, qualcosa di magico. Il mio interesse era solamente quello, il desiderio di vedere i Suoi occhi, di vedere il Suo naso, di vedere i Suoi capelli, concentrare i miei occhi in ogni cosa – in modo da potere meditare sempre su di Lui.
Ci sono due tipi di meditazione: a occhi chiusi, e a occhi aperti. Quando si è concentrati su una sola cosa, si può meditare ad occhi aperti. Questo era il mio desiderio, non era una pressione da parte del mio Gurudeva. Un giorno venne a me, lo posso fare, lo proverò; e lo feci.
Qualche volta non è semplice poter fare seva nel tempio …
La mente non è desiderosa di fare del seva. Il cuore vuole andare lì, ma la mente vuole controllare se è buono o no. C’è solamente una soluzione: sviluppa di più il tuo servizio. Se qualcuno si arrabbia con te, sii gentile, sii umile e rispettoso. Sei fortunato quando vivi vicino ad un tempio. Ogni giorno cerca di andarci per avere darshan, e rispetta ogni Vaishnava. Non vedere questo o quel gruppo nel tempio, ma diventa piccolo e pensa che Krishna è il Supremo, l’Assoluto.
Dio ci punirà?
Se punisce, è solo per amore. Perché vedi ciò in un modo negativo? Dobbiamo pensare solo in positivo. Una padre o una madre possono punire il figlio. Un giorno possono punire il figlio perché ha bisogno di un’operazione, e lui non vi si vuole sottoporre. Quindi, quando la madre porta il bambino all’ospedale, sarà doloroso, ma è per il bene del suo bambino.
Perché abbiamo bisogno di un guru?
Senza guru non possiamo muoverci. Il Guru è ashraya-tattva (il principio di prendere rifugio). Ashraya significa rifugio, e lo scopo è Krishna. Non è possibile che il guru diventi l’obiettivo. Ti aiuterà, e ti mostrerà come andarci. Ti ci porterà. Ti indicherà: “Questa è la via, adesso devi andare”, e ti aiuterà. Potrà anche osservare: “No, devi fare in questo modo. Questo è il modo giusto di fare”.
Krishna ti sta ascoltando. Se offri qualcosa, Lui riceve la tua offerta. Si trova sempre in piedi vicino a te. Anche se non lo vedi mai.
Krishna è sempre là ad aspettare:
“Quando verrai a me? Perché non stai venendo? Ti stai nascondendo. Mi stai derubando; per favore portami qualcosa. Facendo così, mi dai la tua unione, ed in questo modo posso intervenire”.
Krishna pensa sempre in questo modo. Noi siamo come un ladro. Rubiamo perché non abbiamo amore per Lui. Portiamo a Lui, e prendiamo per noi stessi. Quando si ama, per prima cosa si va dal proprio amato; lui alza gli occhi e dice,
“Chi mi ama?”
Tutti quanti conoscono il burro. Che cos’è? È prodotto dal latte. Se si hanno cinque o dieci litri di latte, si può ottenere un pezzo di burro. Il latte è come la tua intera vita, il burro è il tuo amore; è ciò che ne viene fuori. Krishna vuole rubarlo, lo vuole prendere per sè; gli piace solamente rubare il burro. Yasoda Ma gli chiede,
“Perché stai rubando? Hai così tanto burro a casa!”
Krishna risponde:
“Io non rubo mai, perché quando loro fanno il burro pensano a me, ma quando è pronto non me lo portano, quindi sono loro a rubare. Perciò voglio andare lì, per prendermelo”.
Come possiamo realizzare, nella nostra vita giornaliera, che il guru è sempre presente in noi?
Gurudeva è il maestro spirituale. Spirituale significa che c’è anche la forma, e quando inizi a fare servizio al maestro spirituale, sarai sempre fisso su di lui. Egli non si trova solamente lì; è anche all’interno nella forma di caitya-guru. È ovunque. Persino se vive molto lontano da te, e qualcuno ti sta dicendo qualcosa, ciò proviene dal tuo maestro spirituale. Ci aiuta in ogni momento, e se cominci a vedere, ogni minuto e secondo, in ogni posto, che ogni cosa che succede nella tua vita è per lui – sarà molto facile sviluppare la vista per vedere la Istha-form, il mio amato Signore. Allora avrai sempre più presenti il tuo Istha-guru, e la tua Istha-deva; saranno sempre con te. Questa è la misericordia del tuo maestro spirituale, che evoca la tua Istha-form dentro di te; in questo modo, lentamente, con la misericordia di Gurudeva e di Istha-deva, sarà rivelata la tua forma spirituale.
Quindi, ciò di cui abbiamo bisogno, è Gurudeva, Istha-deva, e la nostra forma spirituale. Questo è quanto. Quando richiameremo la nostra svarupa, in quel momento sarà risvegliata la nostra vera relazione. Perché non siamo centrati in qualche relazione con Krishna? Perché non vediamo la nostra forma spirituale.
Qualche volta le cose vanno bene, qualche volta il mondo si agita e ci scuote, ma per la misericordia di Gurudeva, la Istha-form sarà fissa. La tua forma sarà risvegliata. Perché facciamo bhajan? Esattamente per queste cose.
Come sono connessi il guru e Krishna?
Effettivamente Krishna stesso viene nella forma di Sri Gurudeva. Krishna stesso viene nella forma di Sri Gurudeva per aiutarci, ma Gurudeva non dice mai:
“Sono diventato Krishna”.
Dice:
“Sono il servitore di Krishna”.
Questa è la bellezza di ashraya-tattva. Il guru ha questa energia. Il guru è come Brahma, crea. Per esempio Srila Prabhupada creò un universo molto grande in tutto il mondo: la coscienza di Krishna. Brahma risiede all’interno di ogni creazione. Il guru è il protettore dei caduti, il mantenitore – crea degli arrangiamenti per qualunque cosa: dormire, mangiare e così via.
Si trova anche nella posizione di distruttore. Qualche volta diventa veramente duro, ma non per uccidere, vuole soltanto eliminare i pensieri demoniaci. Per rendere il suo discepolo forte, lui stesso deve mostrarsi forte. Ma nella sua rabbia c’è sempre amore. Come Shiva: è pieno di collera, ma non con i devoti.
Molte persone offrono il bhoga al guru, e non a Krishna …
Come può accettarlo Krishna? Il guru ti aiuta per offrire a Krishna. Andrò a chiedere,
“Puoi aiutarmi per fare ciò”.
Sono il servitore di Gurudeva, lui non obbedisce ai miei ordini. Fai l’offerta da Krishna a Gurudeva, dopo di che mangi. Questo è il metodo. Dopo aver offerto a Krishna, offri al tuo maestro spirituale e poi prendi il maha-maha prasadam. Non è che per primo offri al guru e lui pensa a fare ogni cosa.
Fai l’offerta anche da solo, se non hai un guru. Anche tu possiedi una relazione con Krishna, ma il guru può aiutarti a muoverti più velocemente verso Krishna. Solamente il Guru può concederti la via più facile. Se da qui voglio andare a Dole, sarà difficile per me. Ci impiegherò un’ora, tre ore, chi lo sa? Non conosco la strada, ma se andrò con qualcuno che la sa, mi porterà lì in cinque minuti. Perciò il guru ti porterà molto rapidamente perché conosce la via per arrivare lì. Questa è la misericordia di Gurudeva e, per la misericordia dei Vaishnava, otterremo un tale guru.
Deve essere doloroso Saranagati?
Sridhara Maharaja scrisse una cosa,
“Morire per vivere”.
Si deve morire una volta, prima di poter vivere. Non stiamo vivendo, stiamo soffrendo. Se vogliamo vivere, dobbiamo morire da ciò che stiamo facendo. Dobbiamo fermare questa sofferenza. Dobbiamo morire dalla concezione che abbiamo della nostra vita. In realtà la vita reale comincia dal momento in cui si prende rifugio nel maestro spirituale.
Non siamo capaci di arrenderci al maestro spirituale, perché la nostra natura è cancala-buddhi – incoerente. Possiamo pregare:
“Oh Signore! So che Tu sei Dina-bandhu, l’amico dei caduti, sei Karuna Sindhu, un oceano di compassione. Arrivi attraverso la forma del maestro spirituale per aiutarci”.
La forma del guru, è la forma condensata della compassione di Krishna verso di noi. Cosa successe a me? Quello fu il giorno più felice della mia vita. Un giorno, la mia vita cambiò in un minuto. Presi la misericordia, e la mia vita cambiò. Sono una persona differente. La vera nascita è quando si ottiene la misericordia, ma non è facile accettarla. La nostra mente è troppo inquinata. Ma questa energia ti aiuterà. Un giorno dovrai accettare. Realmente, sta accadendo! Possiamo vederla, la misericordia sta arrivando, fluirà verso di te. Sta scorrendo da Krishna al maestro spirituale, e poi viene da te.
Dina-bandhu, Karuna Sindhu – Facciamo degli errori, così tante volte come un bambino in grembo alla madre, ma la madre non dice mai: ”Oh vattene, sei troppo sporco!” Pulisce i pasticci, ogni cosa, e dice: “Adesso vai e continua a giocare!”
Solamente Lui può dare della misericordia, più di una madre, perché possiede entrambe le nature, di una madre e di un padre. Anche la sua rabbia è molto amorevole, tutto quanto è dolce. Potrai sentire Krishna molto vicino, quando svilupperai più nishta (profonda fede e stabilità) per il tuo maestro spirituale. Lentamente sentirai sempre più gusto. Sta andando avanti adesso. Il guru è sempre con te. Espande il suo corpo in molte forme. Quando lascia il suo corpo proprio, si espande nel servizio di Radha e Krishna. Quando vorrai entrare dentro questo reale servizio, chi ti aiuterà? Gurudeva. Ti aiuta in ogni azione che tu faccia. Ti protegge e nello stesso momento si trova lì per proteggerti.
Come ci si sente ad arrendersi?
È veramente difficile arrendersi. Puoi fare di tutto nella tua vita, ma arrendersi è difficile. Ci si può arrivare solo per misericordia. In un attimo deciderai di abbandonarti. Nello stesso istante in cui questo accadrà nella tua vita, riceverai ogni cosa. Questa è la bellezza dell’arrendersi. Quando incontrai il mio maestro spirituale, disse: “Ti iniziai quando eri un bambino; sono il tuo guru, e sento che sei in cerca del tuo maestro spirituale. Quindi sono venuto per realizzarlo”.
Non dubitai su nulla di ciò che disse. Risposi:
“Certo, tu sei il mio maestro spirituale”.
Non chiesi da dove stava venendo, e se possedeva un grande ashram. Non significava nulla se possedeva un grande ashram o no. Dissi soltanto: “Certo, tu sei il mio maestro spirituale”.
Poi mi chiese: “Quindi, vuoi prendere l’iniziazione?”
Concordai immediatamente.
Poi disse: “Ci sono due percorsi di devozione: uno è con la cerimonia del fuoco, vaidhi-bhakti, e poi c’è prema-bhakti. Quale desideri dei due?”
Risposi: “Non conosco vaidhi-bhakti. Voglio solamente prema”.
“Molto bene. Pensaci e fissa una data, anche io penserò ad una data per l’iniziazione”.
Dissi: “Adesso. Niente data. Adesso. Se puoi farlo, allora la vorrei subito”.
“Va bene”, mi rispose.
Nello stesso momento che mi diede l’iniziazione, presi rifugio in lui. E nello stesso momento che m’iniziò, mi mise al servizio di Radha Mohan. Mi prese con le sue mani, dandomi a Radha Mohan, con queste parole: “Questo è il vostro nuovo servitore”.
Da quel momento in avanti cambiai. Prima di tutto ciò, ero un karmi, molto attaccato al mondo materiale. Non potevo fare nulla, senza pensare ad un profitto, e nel momento dell’iniziazione mi dimenticai ogni cosa. Camminai lontano. Mia moglie, i miei bambini, ognuno era ancora lì con me, ma io ero libero da tutto.
La misericordia scorre continuamente. Non siamo pronti per riceverla. La nostra pentola è sia piena di varie cianfrusaglie, che capovolta, sottosopra. Possiamo ricevere misericordia solamente se la nostra pentola è vuota, ed aperta. Se è piena, come potremmo riceverla? Se è capovolta, come potremmo riceverla? La misericordia è sempre pronta a fluire, ma noi non siamo pronti ad accoglierla.
Come si può svuotare la nostra pentola, per ricevere della misericordia?
Quando il nostro maestro spirituale dice di cantare di più, anche questo è un modo per svuotare la pentola. Perché qualche volta non vogliamo cantare? Perché i demoni che vi risiedono non se ne vogliono andare, non vogliono scappare, non ci vogliono dare l’opportunità di cantare. Anche l’ascolto di harikatha ed il canto dei bhajan, svuota le pentole. Se incrementate nel tempo questa fase, allora i demoni se ne andranno. Questo è un modo semplice, ma c’è un trucco. Il trucco magico è la relazione. Se si diventa collegati, allora ci si connette e si può ricevere. Prendiamo ad esempio te e i tuoi bambini: qualche volta non hai voglia di dargli del tempo, ma se lo prenderanno lo stesso, perché dopo tutto sono i tuoi bambini. Hai una responsabilità per via della tua relazione familiare con loro. Se crei una relazione con Gurudeva e Krishna, le azioni seguiranno automaticamente.
L’espressione “passatempo”, e un dolce esempio
In italiano dite “passatempo”, e quindi si pensa che sia qualcosa successa due giorni fa, cento anni fa o cinquemila anni fa. “Passatempo” non è un tempo passato. Pensate che sia qualcosa già successo, ma sta accadendo adesso. Non sarebbe un lila se fosse accaduto solo 5000 anni fa, e adesso non sta andando avanti niente; allora sarebbe una perdita di tempo. Sta accadendo proprio adesso.
Lila è in corso in ogni momento, ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo; e alcune persone vivono lì. Rupa Goswami scriveva poemi, come poteva farlo? Osservava, e scriveva ciò che aveva visto. Tulsi das scrisse il Ramayana. Guardò, vide, e così scrisse. Nessuno può scrivere senza guardare. Percepisci e vedi, allora puoi scrivere poemi. Devi recarti là. Quando si parla di un passatempo, la parola Hindi è nitya: sta accadendo.
C’è un recente passatempo, al riguardo, di una signora anziana a Vrindavana, che è pazza per Gopal. Corre sempre per il mercato, e qualche volta riporta burfi, samosa – una gran varietà di cose da mangiare per Gopal. Ogni ora corre al mercato, nonostante abbia già 65 anni. Il proprietario del negozio pensa che lei sia folle, perché vuole mangiare così tanto, e perché corre e salta in continuazione. Nessuno sa che Gopal chiede di portargli tutte queste cose. Ha illimitati desideri. Gli porta dei rasgulla, dopo di che lui le dice:
“Ma, sento che devo mangiare qualcosa di salato. Puoi portare qualcosa?”
Qualche volta le chiede di cucinare o di comprare qualcosa. Ogni giorno le parla in questo modo. Per tutto il giorno lei lavora senza tregua. Gopal siede sul suo grembo alla sera, prima di dormire:
“Madre, adesso raccontami un passatempo”.
Ogni notte deve raccontare qualche storia per compiacerlo. Così Gopal ascolta, e lentamente si addormenta.
Un giorno, giunge nella casa un gatto in cerca di qualcosa da mangiare: può annusarlo, perché c’è molto cibo per Gopal. Ma non trova niente e così inizia a miagolare: “miau, miau”.
Gopal dice:
“Ma, ma! Sono spaventato”.
La madre è molto stanca e borbotta:
“Dormi. Per favore, dormi. Perché hai paura? Non c’è problema. Sono molto stanca, mi hai affidato così tanti compiti quest’oggi. Ho corso tutto il giorno per te. Per favore, sii tranquillo adesso”. Era un’anziana signora. Dopo 15 minuti Gopal parla ancora:
“Ma, ma. Il gatto sta piangendo, miau miau”.
Così lei lo tranquillizza:
“Dormi! Dormi! Perché hai paura di un gatto? Non farà un bel niente”.
Gopal allora la tocca ancora, e la madre si arrabbia:
“Mi disturbi per tutto il giorno, e devo correre. Sei la Suprema Personalità di Dio e sei timoroso di un gatto?”
Da quel giorno in avanti, Gopal non le parlò mai più.
Perché racconto questa storia? Il tuo sentimento, può mantenerti in una amorevole relazione, ma se senti che Krishna è il Signore Supremo, allora la relazione di scambio di un dolce amore, si spezzerà. Il modo di amare è uno: non c’è niente di grande o piccolo; Lui è il tuo amico, bambino, amante, e desideri comportarti solo così. L’altro modo, è quando si pensa:
“Oh, sei la Suprema Personalità di Dio. Mantieni l’universo intero – e devi anche mantenere a me”.
Le gopi amano Krishna, pregano il dio del sole e lo adorano, così che conceda loro l’opportunità di incontrare Krishna. Quando ami, allora dai – non chiedi niente al tuo amante: questa è la bellezza dell’amore.
Perché dobbiamo scrivere apprezzamenti per altri devoti?
In questo mondo materiale, tutte le persone scrivono sulle manchevolezze di qualcun altro. Se lavori in un ufficio, ti diranno di migliorare questa o quella qualità. Nella vita spirituale, se manca qualcosa, i devoti daranno benedizioni mostrando dell’apprezzamento, così che tu possa fare ulteriori avanzamenti e migliorare ancora di più te stesso. Questo è un primo passo; dopo c’è un ulteriore passo, e arriveranno cose sempre più prossime, cose inaspettate. Ogni cosa è buona nella vita spirituale, c’è sempre la virtù. Non ci sono ignoranza e passione. Questo è il suo bello, tanto più scendiamo, tanto più ci avviciniamo ad altri devoti e all’avanzamento spirituale interiore. Prima, guardavo solamente all’esterno, e vedevo esclusivamente cose cattive negli altri. Adesso guardo dall’interno cosa c’è di cattivo in me, e come posso migliorare la mia posizione; in tal modo si possono vedere le cose buone negli altri, e si vuole imparare da loro. Allora si potrà accrescere la vita spirituale. Devi cambiare la tua visione, per vedere dov’è il bene e dov’è il male. Quando nascerà questa coscienza, allora saprai che sei sulla via giusta. Se non ti senti a tuo agio con gli altri, allora sai che c’è qualcosa che manca. Dobbiamo mantenere noi stessi in virtù.
In primo luogo devo sapere che sono un’anima. Sono una parte e particella di Dio, e possiedo una forma divina, spirituale ed eterna. Conoscere e vivere in questa coscienza è jiva-daya – dare compassione alla tua propria anima. Perché servo le jiva? Perché sento che condividere amore con loro è la cosa migliore. La misericordia che ricevo voglio condividerla nella forma di amore con gli altri. Condividi la tua misericordia che ricevi dal tuo guru e dalla tua Istha-deva, questo è prem prasad.
Qualche volta non è pericoloso guardare costantemente agli errori in se stessi?
Quando vedi il buono negli altri, allora controllerai sei hai qualche difetto e qualche carenza, devi guardarti dentro. Cos’è che manca nella mia vita? Cosa hanno gli altri che io non ho? Quando lo raggiungerò, allora sarà meglio per me. La depressione arriva quando non riesco farlo, o mi sento sovraccarico di tensione. Come quando qualcuno ha una Mercedes, ne vuoi una anche tu, ma non hai i soldi, allora può arrivare la depressione. Devi pianificare i tuoi limiti, così da evitare di diventare depresso. Fai quello che puoi, in modo piacevole, pacifico e tranquillo. Sri Krishna non sta guardando a cosa raggiungiamo, ma al nostro sincero desiderio e sforzo. Egli è bhava-grahi-janardana – accetta solamente l’essenza di ciò che qualcuno sta offrendo.
La nostra natura è quella di trovare i difetti negli altri. Io sono bravo e gli altri no. Se modifico questa ottica, la vita può cambiare. Ve lo sto dicendo, nella mia vita fu così. Guardavo solamente alle cose cattive negli altri, e mi dicevo che ero il migliore – questo è il modo in cui mi sentivo. Quando ottenni la misericordia del mio maestro spirituale, la mia vita cambiò. Dormivo con i riksha-vallas (guidatori di riksha) nell’Ashram, sullo stesso piano. Non avevo problemi con questo, mi rendeva alla pari. Non sei ricco o povero, sei mio discepolo, e quindi stiamo nello stesso posto. Il mio falso ego era finito. Esternamente, tutto quanto è falso. La purezza è nella mia coscienza del sé.
Qual è il tuo insegnamento?
La mia richiesta a tutti i devoti, è quella di sviluppare amore per Sri Sri Radha Mohan, e servirli. Quando c’è una connessione d’amore e un desiderio di servizio – allora questo è il reale bhajan. All’inizio facciamo tutto ciò nella nostra sadhak-deha (corpo materiale), e poi nella nostra siddha-deha (corpo spirituale). È molto importante che capiamo ogni cosa riguardo alla sadhak-deha e siddha-deha, ma dobbiamo conoscere più dettagli sul come approcciare la nostra siddha-deha. Questo, nella nostra vita, può accadere per misericordia. Questo è lo scopo del nostro bhajan.
Non c’è bisogno di precipitarsi, spingere o esercitare delle pressioni. Deve avvenire naturalmente, perché la natura dell’anima, è quella di essere in connessione con Krishna. La jiva ha una forma, dobbiamo migliorare questa conoscenza. Questo è quello che tutti i sadhu e shastra ci dicono. Nel rifugio di Radharani, è facile poter ottenere della misericordia. Anche Narayana Maharaj e Srila Prabhupada parlano di questo. Tutti quanti lo dicono, questo è l’obiettivo. Tutti i mahajanas che ho ascoltato al Radha-kunda e a Vrindavana ne parlano. Non è niente di esterno. Succede dentro di sé, senza disturbare nessun altro. Non è complicato. Alcune persone dicono che è molto difficile raggiungere Krishna. Certo, è difficile perché stiamo vivendo nei sensi e nella coscienza materiale. Stiamo vivendo in un’energia molto distante da Lui.
Perché da questa energia distante, non andiamo verso una molto più vicina? Quando c’è qualcosa di molto simile, è più facile da raggiungere. Noi manteniamo la distanza, non siamo vicini a Lui. Questo può sembrare come un lavoro pesante, faticoso, ma sottometterci alla realtà, è effettivamente molto facile.
Qual è il significato di “ricevere il santo nome”?
Il nome è la connessione, e arriva attraverso la parampara. Io l’ho ricevuto dal mio Gurudeva, che cantava per più di 12 ore al giorno. Egli lo ricevette dal suo Gurudeva, ed anche il suo Gurudeva cantava in questo modo. Il mio Gurudeva aveva 120 anni, e quando venne a Vrindavana ne aveva 10. Per più di 100 anni, dalla sua infanzia in avanti, ha vissuto a Vrindavana. Così uno può immaginare quanto cantava. Quando ti trovi in questa linea, ottieni questa potenza; senza cantare molto, ottenni tanta misericordia.
Una volta, quando ero da poco un devoto, volevo fare molte cose, così che sarei diventato un bravo devoto. Gurudeva venne da me e disse:
“Stai facendo delle belle cose, ma non ti precipitare. Questa non è un’impresa da un giorno. Pratica nella tua vita di famiglia, così che puoi farlo in un modo equilibrato. In ogni momento tienilo vivo nella tua coscienza. Verrà il tempo, e riceverai il risultato. Attendi per il momento in cui arriverà il risultato”.
Posso sentire tutto questo molto intensamente. Quando sto facendo, non arriva niente; quando non sto facendo, allora arriva tutto quanto.
Qualche tempo fa, a Vrindavana, il mio sannyas-guru mi chiese:
“Cosa sta succedendo nel Munger Mandir? Ogni giorno c’è qualcosa di nuovo. Hai dei bei devoti. Non c’è conflitto, litigio”.
Io risposi:
“Anche io sono sorpreso su come sta andando avanti. Non lo so, ma sta procedendo molto velocemente”.
C’è questo piccolo esempio del tempio nel villaggio. Quando ero a Dole, nell’estate 2008, Patita Pavana venne da me in sogno. Mi chiese:
“Perché sei diventato un sadhu? Questo è finto. Non ti puoi più prendere cura di me. Fin dall’infanzia ti sei preso cura di me; adesso che sei un sadhu non mi pensi più, non fai servizio: l’acqua gocciola sulla mia testa, il soffitto sta cadendo. Il tempio è diventato una foresta”.
Andai a Dole e in Svizzera, ma pensavo tutto il tempo a come avrei potuto fare. Pensai che nessuno poteva aiutarmi. Pensai che ai devoti, piuttosto, sarebbe piaciuto stare a Vrindavana. Non avevo neanche i soldi per aggiustare tutto. Ero molto preoccupato. Poi parlai a due discepoli, e improvvisamente i soldi erano lì, ma non la manodopera. Quando mi ci recai, anche Parameshvara era compiaciuto di poterci essere. Gli fu chiesto di rendere ogni cosa perfetta, e sorprendentemente, solamente in tre mesi, sistemò tutto. Non aggiustò solamente l’edificio, anche l’ambiente, e le persone del villaggio diventarono molto ispirate, così che adesso tutti quanti gridano “Radhe! Radhe!”.
Cominciammo a distribuire Prasadam come nel Munger Mandir. Adesso è veramente un bel posto, e Patita-Pavana sta aiutando molto. Ci sono già 20 letti, e camere per gli ospiti. C’è così tanto amore nel villaggio. Può una sola persona fare tutto ciò? No, solamente il nome, la connessione, Radha-Mohan, Radha Patita Pavana possono creare questo. Si deve avere solamente fede, nishta.
Ogni cosa di buono che accade nella nostra vita, è per la misericordia del creatore, e dobbiamo ringraziarlo per questo. Il mondo è sofferenza. Perché la pace è con noi? Perché c’è qualche misericordia. Sta guardando, e dando della misericordia a noi. Prema è la cosa più importante. Prema significa che stai offrendo il tuo amore a Dio. Prema è la vita, il canto è la vita. Dobbiamo mantenere tutto ciò, e siamo fortunati perchè ci stiamo muovendo verso questo obiettivo.
Quando presi iniziazione dal mio maestro spirituale, nello stesso giorno la mia vita e i pensieri cambiarono. Non ho mai perso nulla di materiale. Ho guadagnato spiritualmente, ed anche materialmente. Diventa equilibrato e non troppo entusiasta. È un’impresa di una vita intera, un programma di tutta la vita!
Come sono collegati Radhika e il maha-mantra?
Il nome di Radhika non si trova nello Srimad Bhagavatam e neppure nella Bhagavad-Gita; ma ogni parola non è altro che la glorificazione del nome di Radha. Alla fine della Bhagavad-Gita Krishna dice, “mam ekam” (Bhagavad-Gita 18.66). Questo significa “il mio”. Se Krishna dice “Abbandona tutte le attività religiose e prendi il mio unico rifugio” – chi è il mio di Krishna? Krishna è in piedi a Kurukshetra, ma solamente al tuo amante puoi dire “il mio”. Egli ha solamente un “il mio”.
Ci sono molti significati nel maha-mantra. Hare è Radhika. Krishna è l’essere infinitamente affascinante, che tutte le anime cercano da tempo immemorabile. Rama può essere Ramacandra o anche Balarama, e ram è la bija-(radice) mantra di Radhika. Rama significa Ramaneti Ram – che è Radha e Krishna assieme in amore.
Il “maha-rasa” è l’incontro in unione nella danza rasa: Krishna, Radharani e la jiva. La jiva sta guardando attraverso il maha-mantra, all’interno di questo passatempo. Il mantra riguarda solo Radhika.
“Hare”, significa Radhika che in quel momento sta abbracciando Krishna. Quindi, cantare “Hare Krishna” è molto potente. Krishna si guarda intorno chiedendosi:
“Cosa è successo?”
“Krishna Krishna, Hare Hare”
E così Lui sa:
“Oh, Radhika mi sta abbracciando!”
Quando cominci a osservare in questo modo, allora diventerai matto, non puoi fermare il canto. Persino se vuoi, non puoi fermarti. Non è possibile.
“Rama” significa che stai guardando al Suo passatempo.
“Hare” è la cattura dell’anima, di me.
“Hare Rama”, significa che questa Coppia Divina mi ha catturato. La Divina Coppia sta chiedendo:
“Cosa stai facendo così lontano da noi? Stai con noi! Vieni qui! Vivi nel nostro servizio”.
“Rama Rama” significa che l’anima, la tua, sta dicendo questo. E Loro ti stanno chiamando,
“Non puoi stare lì, vieni con noi!”
Cominci con il maha-mantra, il tuo centro è il maha-mantra, e sarà anche la tua ultima cosa, il maha-mantra. Srila Prabhupada disse così. Questa è la bellezza della vita spirituale. Persino in India oggi è molto raro ottenere questa misericordia. Se la comprendi, questa è la coscienza più elevata. La misericordia di Mahaprabhu è lì. Siamo molto, molto fortunati. È qualcosa di molto dolce e divino. Non importa dove vivi, canta solamente i santi nomi.